Sinistra italiana, il debutto. Teatro pieno, comizio per strada: «Non siamo noi a fare il gioco della destra»/VIDEO
07/11/2015 di Alberto Sofia
«Non siamo noi a fare il gioco della destra, ma chi fa politiche di destra, come sta facendo il Pd». Al Teatro Quirino è stato il giorno del debutto di Sinistra italiana, il gruppo parlamentare che riunirà Sel ed ex Pd come Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre (ma non Giuseppe Civati e i deputati a lui più vicini, almeno per ora). Troppo pochi i mille posti dell’edificio: così, con decine di militanti e simpatizzanti rimasti fuori, tra “Bella ciao” e critiche ironiche ai “vigili renziani“, “colpevoli” di non permettere altri ingressi, ai parlamentari del nuovo soggetto politico a sinistra del Pd non è rimasto che improvvisare un comizio per le strade. «Questo è solo il primo passo, c’è un processo più largo, costituente – da gennaio – da compiere, a partire dai territori», ha rilanciato Fratoianni, segretario di Sinistra Ecologia Libertà.
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«Vogliamo combattere in modo serio l’evasione, vogliamo riportare il tetto del contante a mille euro. Vogliamo fare una seria spending review, ma bisogna mettere le risorse risparmiate per i servizi. La sanità diventa sempre più un privilegio di censo», ha aggiunto l’ex viceministro Pd dell’Economia, Stefano Fassina. In vista delle amministrative, però, il nodo resta il rapporto con il Pd. Si romperà con il Pd quasi ovunque, con qualche incognita, Milano su tutte: «I dem un avversario o bisogna dialogare? Dipenderà dal Pd. Noi vogliamo cambiare i rapporti di forza. Con questo programma renziano, con politiche tardo berlusconiane sul Fisco, c’è una chiara alternatività», ha replicato D’Attorre.
Ma c’è anche chi ha preferito restare fuori, come Civati. L’ex candidato alla segreteria dem punta – almeno per ora – a un percorso autonomo, con l’assemblea di Possibile già prevista il 21 novembre a Napoli. «Rischio derby alle urne? Immaginare una molteplicità di proposte a sinistra del Pd sarebbe demenziale, tutti saranno chiamati a misurarsi con questa necessità», ha avvertito Fratoianni. Eppure i rischi ci sono, anche per la Capitale. Al Campidoglio la nascente Si potrebbe puntare sullo stesso Fassina, mentre Civati ha già “corteggiato” l’ex sindaco Marino. Ipotesi che non convince Si: «La colpa è principalmente del Pd, ma quella che abbiamo alle spalle ormai è un’esperienza chiusa», ha ribadito lo stesso Fassina.