Il Pd soffre nei sondaggi, ma il governo è tornato a volare
15/12/2015 di Donato De Sena
Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi riportando i dati dei principali istituti demoscopici sulle intenzioni di voto ad eventuali elezioni politiche: il consenso del Pd è stabile, vicino al 30/34%, ma il partito di Matteo Renzi rischia la sconfitta in un eventuale ballottaggio con il Movimento 5 Stelle. I Democratici a novembre son stati considerati perdenti al secondo turno dell’Italicum in 7 sondaggi su 8 realizzati. Numeri non proprio rassicuranti, ai quali si alternano però da qualche settimana quelli più incoraggianti relativi alla fiducia degli italiani nel presidente del Consiglio e nel governo da lui guidato.
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Per sondare il livello di gradimento degli elettori verso Renzi e il suo esecutivo abbiamo confrontato i dati dei sondaggi realizzati con cadenza settimanale dagli istituti Ixé ed Euromedia Research nel corso del 2015 (rilevazioni effettuate rispettivamente per le trasmissioni televisive Agorà e Ballarò, entrambe in onda su Raitre). Ebbene, dal confronto su un grafico dei numeri diffusi da Ixè ed Euromedia emerge che i due autori di sondaggi hanno descritto in linea di massima lo stesso andamento del consenso nei confronti di premier e governo, con un gradimento più elevato ad inizio anno, un calo nei mesi di settembre/ottobre, e poi una ripresa finale, nel corso del mese di novembre.
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SONDAGGI, RENZI E IL SUO GOVERNO IN RIPRESA –
Ed è proprio quest’ultima risalita a rappresentare un elemento di particolare interesse. Per quanto concerne la fiducia in Renzi i dati indicano una leggera risalita dal mese di settembre, una crescita di circa tre punti (3 nel caso di Ixè e 2,7 nel caso di Euromedia). La fiducia nel governo, invece, sembra essersi avvicinata a quella rilevata ad inizio anno. Secondo Ixè essa è aumentata di almeno cinque punti in 6 settimane (passando dal 26% di fine ottobre al 31 di inizio dicembre, un livello che non veniva raggiunto da aprile). Per Euromedia, invece, la fiducia è cresciuta dal 23,7% di luglio al 29,4 di inizio dicembre (ad un livello che non veniva registrato dallo stesso istituto dai primi giorni di marzo).
Insomma, vicende come il caos in Campidoglio e le dimissioni del sindaco Ignazio Marino, e provvedimenti legislativi come la riforma del Senato e la legge di Stabilità, non sembrano aver danneggiato l’immagine e la credibilità di Palazzo Chigi e dei ministri. Nei prossimi giorni sapremo se il tutto verrà (in parte o del tutto) vanificato dalla vicenda Banca Etruria e della mozione di sfiducia a Maria Elena Boschi.
(Foto di copertina: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)