La strana stella con qualcosa di strano intorno
15/10/2015 di Redazione
Una stella come non se ne sono mai viste, che manda segnali che possono indicare un recentissimo scontro tra sistemi stellari o anche la presenza di strutture costruite nello spazio da una civiltà.
UNA STELLA STRANA CON QUALCOSA DI STRANO INTORNO –
Tabetha Boyajian è un postdoc di Yale che insieme a diversi colleghi ha firmato una ricerca su una misteriosa stella che si trova nella via Lattea, tra le costellazioni del Cigno e delle Lira. La particolarità di questa stella, identificata con la sigla KIC 8462852, è che, osservata con il telescopio orbitante Keplero, è che i segnali che trasmette sono interrotti frequentemente da qualche grossa presenza, fisica e multiforme, nelle sue vicinanze. Le ipotesi fatte dagli astronomi sono diverse e la più plausibile, per quanto essa stessa improbabile, è che in tempi recenti su scala astronomica un’altra stella ne abbia incrociato il cammino. Le presenza di un gran numero di oggetti attorno alla stella fa ritenere che se scontro planetario c’è stato, sia estremamente recente, perché diversamente al gravità della stella avrebbe inghiottito o consolidato i detriti risultati. All’analisi la stella è risultata un sole maturo e non una stella in formazione e il caso della catastrofe planetaria sarebbe statisticamente molto improbabile, almeno visto dal lato della possibilità di coglierlo quando è avvenuto tanto recentemente.
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LE AFFASCINANTI IPOTESI PER SPIEGARE IL FENOMENO –
Un’altra ipotesi fatta dai ricercatori è che attorno alla stella siano state costruite delle mega-strutture per raccoglierne l’energia, se ci fosse enormi impianti solari intorno alla stessa questo spiegherebbe perché periodicamente i suoi segnali sono oscurati dalle vele degli stessi. Ipotesi che nascono dal comportamento davvero unico della stella osservata, che su 150.000 attualmente sotto osservazione è l’unica a produrre quel tipo di segnali. Keplero l’ha tenuta d’occhio per 4 anni, dal 2009 in poi, e ha raccolto molti dati, ma ora occorre fare di più. Per questo a gennaio lo stesso team di ricerca punterà un radiotelescopio verso la stella per provare a captare segnali «aritificiali» e se i risultati saranno incoraggianti passeranno poi all’uso del Very Large Array (VLA) in New Mexico, che potrà dare la certezza sull’origine dei segnali radio sospetti eventualmente captati e stabilire si provengano da una fonte naturale o da un qualsiasi dispositivo tecnologico.