Lo stupro alla dottoressa in guardia medica diventa «infortunio sul lavoro»
01/10/2017 di Redazione
Uno stupro che viene classificato come «infortunio sul lavoro». È l’ultima beffa che ha dovuto subire la dottoressa di guardia di Trecastagni, in provincia di Catania, che nella notte tra il 18 e il 19 settembre è stata violentata per ore da un 26enne del posto. Nel corso di una riunione annuale della Federazione che riunisce 106 presidenti degli ordini dei medici, la 51enne ha voluto denunciare l’ennesima decisione imbarazzante assunta nell’ambito della questione stupri.
LEGGI ANCHE > Trecastagni, dottoressa stuprata in guardia medica da un falso paziente
STUPRO INFORTUNIO SUL LAVORO, «UMILIANTE»
Davanti alla platea ha raccontato la sua esperienza e ha usato anche dei toni piuttosto forti per esprimere la sua contrarietà: «Io sono stata violentata anche dalle istituzioni – ha detto la dottoressa della guardia medica di Trecastagni -. Quella della sicurezza è solo la punta dell’iceberg, perché noi medici stiamo perdendo la dignità. Il fatto che la mia aggressione sia stata derubricata a incidente sul lavoro è umiliante».
STUPRO INFORTUNIO SUL LAVORO, LE REAZIONI DELL’ORDINE DEI MEDICI
La platea le ha riservato un lungo applauso ed è stata solidale con lei. Ma la vicenda dello stupro, mentre una dottoressa non stava facendo altro che svolgere il proprio lavoro, deve trovare ancora un chiarimento e una soluzione. Quantomeno per restituire giustizia, lì dove a essere sottratta è stata la dignità e l’integrità umana.