TFF, Sunset Song: la musica della vita di Terence Davies
28/11/2015 di Alessandro De Simone
SUNSET SONG –
Terence Davies è un cineasta sontuoso, approdato tardi alla regia e anche piuttosto avaro nel rilasciarci il suo talento, con appena otto titoli complessivi nella sua filmografia. Dobbiamo quindi essere felici se sono passati appena tre anni tra il bellissimo The Deep Blue Sea e l’altrettanto sublime Sunset Song, film che ha portato in dono al Torino Film Festival per ringraziare del Gran Premio Torino di cui è stato quest’anno insignito. E probabilmente passerà ancora meno per vedere A Quiet Passion, film sulla poetessa americana Emily Dickinson, un’opera già di culto. Per certi versi, potremmo considerare Davies il contro altare inglese di Terence Malick.
Ateo, ma educato da buon cristiano in quel di Liverpool, Davies fa un cinema rarefatto nelle atmosfere e potentissimo nei temi.
Famiglia, religione, rapporto con la natura, il rapportarsi stesso con il mondo sono il suo campo di gioco e si capisce perché Sunset Song, da cui rimase folgorato sulla via di Damasco molti anni fa, sia stato un suo desiderio per molti anni.
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SUNSET SONG, LA TRAMA –
La storia della bella e risoluta Chris nella Scozia di poco precedente alla prima guerra mondiale è una parabola umana straordinaria, la vita di una giovane donna che passa dal suo sogno di studiare e andare nella grande città, alla dura realtà di dover badare alla fattoria per sostituire la madre suicida, unica via di fuga dal marito e padre padrone (un come sempre eccezionale Peter Mullan). Ma Chris non si arrende, ama la terra, sceglie la sua vita, il marito con cui condividerla e da cui avere dei figli. E sceglie anche di essere più forte delle crudeltà e delle follie dell’uomo.
SUNSET SONG, LA RECENSIONE –
Sunset Song è un film straordinario e con una particolarità unica, quella di riuscire a raccontare in ogni scena un momento fondamentale della vita della sua protagonista, facendoci così accorgere di quanti attimi abbiamo noi stesso avuto in cui la nostra vita ha preso strade diverse, senza che nemmeno noi ce ne accorgessimo. A prenderci per mano in questo percorso è un’insospettabile talento, Agyness Deyn, per una breve stagione una delle top model più anticonformiste della scena fashion, poi sparita e adesso tornata alla ribalta in un ruolo che pochi avrebbero immaginato. Invece La Deyn è assolutamente perfetta, stupisce e impressiona, tanto che non si riesce a immaginare una Chris Guthrie diversa da lei.
Sunset Song non è un film dall’approccio semplice, ma una volta entrati è di una facilità disarmante e appassiona come solo il grande cinema riesce a fare. Basta non essere impazienti. Spesso nella vita è un grosso errore.