Gli 8 consigli per riconoscere un buon sushi

Sushi

, che passione. Anche l’Italia è stata pienamente contagiata dalla febbre della cucina giapponese, sushi e sashimi in particolare. Se da una parte il “vero” sushi giapponese è un piatto che si può gustare in tutta la sua bontà soltanto in un sushi bar nipponico, non è detto che non ci si possa concedere un ottimo sushi anche in un ristorante della nostra città. Ma come capire se quel ristorante dove vogliamo prenotare prepara un sushi a regola d’arte? Il segreto sta nell’osservare i dettagli: dall’aspetto della sala alla consistenza del riso dei nigiri che abbiamo appena ordinato. Ecco quali sono le cose da tenere d’occhio per poter mangiare un sushi buono.

sushi buono come riconoscerlo
Foto: Scott Keeler/Zuma Press/LaPresse

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Scoprili tutti:

  • 1. IL RISTORANTE NON DEVE PUZZARE DI PESCE – Nonostante al ristorante giapponese si serva in prevalenza pesce crudo, nell’aria non ci deve essere odore di pesce. Quando il pesce è fresco e perfettamente conservato non emette nessun odore: in caso di olezzi fastidiosi, meglio cambiare ristorante.
  • 2. IL RISTORANTE DEVE ESSERE PULITO E L’AMBIENTE ARMONIOSO – Si tratta di una regola che deve valere per tutti i ristoranti in generale, ma a maggior ragione per i ristoranti dove servono sushi. Diffidate dai ristoranti caotici, un vero ristorante giapponese sarà ordinato, arredato con uno stile minimalista, ben illuminato e sopratutto pulito.
  • 3. CONTROLLA IL PESCE – Un ristorante giapponese o sushi bar degno di questo nome deve esporre il pesce fresco direttamente sul banco – opportunamente protetto da un vetro, ma visibile a tutti gli avventori. Che aspetto ha il pesce? Emana un odore forte? Il banco è pulito? Ricorda anche che l’itamae deve preparare il sushi nello stesso ambiente, utilizzando quel pesce che tu hai visto in vetrina, non altro. Se manca anche uno solo di questi punti, lascia perdere e cambia ristorante.
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Foto: The Palm Beach Post/ZUMAPRESS.com – LaPresse

 

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  • 4. LEGGI IL MENÙ – Evita quei ristoranti che offrono “cucina cinese e giapponese” o, peggio ancora un genericissimo “cucina asiatica”: in genere questi ristoranti hanno un menù sterminato, che parte dai piatti cinesi e finisce con la cucina thailandese e vietnamita. Non è detto che mangerai male, ma difficilmente riuscirai a mangiare un buon sushi. Per capire il perché, basta ribaltare la questione: immagina un ristorante di “cucina europea”, dove lo stesso chef prepara le lasagne alla bolognese, la paella alla valenciana e la choucroute alsaziana…
  • 5. GUARDA IL RISO – Un sushi a regola d’arte di riconosce dal riso, preparato con aceto di riso di ottima qualità: il riso dei nigiri o degli uramaki deve essere compatto ma non appiccicoso né croccante, leggermente profumato di aceto.
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Foto: Alessandro Lercara/LaPresse

 

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  • 6. GUARDA ANCHE IL TAMAGOYAKI – È quella specie di frittata che a volte ti servita insieme al sushi: prepararla come si deve è piuttosto difficile e per questo molti ristoranti giapponesi non la offrono nel proprio menù. Quindi, se la trovi, è già un buon indizio del fatto che hai scelto un buon ristorante. Attenzione però: il tamagoyaki deve essere di colore giallo chiaro, leggermente dolce, consistente e compatta.
  • 7. GUARDA I CLIENTI – Si tratta di un consiglio che vale sopratutto se ti trovi in Giappone: se il ristorante dove stai entrando è affollato di turisti occidentali, sappi che non sempre i turisti sanno riconoscere un buon sushi. Se invece sono presenti molti avventori locali, allora hai fatto centro.
  • 8. LE RECENSIONI – Si tratta di un consiglio sempre valido: prima di andare in un ristorante, controlla se qualcuno l’ha recensito in uno dei tanti siti dedicati alle recensioni di locali e ristoranti. Ti aiuterà a farti un’idea di dove andrai e cosa mangerai.

(Photocredit copertina: The Palm Beach Post/ZUMAPRESS.com  – LaPresse)

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