La mostra d’arte dove puoi portare via le opere d’arte
01/11/2017 di Redazione
Sembra uno scioglilingua ma è così. Nella mostra collettiva “Take Me (I’m Yours)” (“Prendimi, sono tuo”), in scena al Pirelli Hangar Bicocca dal primo novembre al 14 gennaio, puoi portare via ciò che vuoi. Si tratta di una mostra milanese che rompee tutte le regole di bon ton di un museo o una galleria d’arte.
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.@hangarbicocca stasera l’inaugurazione della mostra collettiva Take Me (I’m Yours) https://t.co/ADrQO8nekJ pic.twitter.com/dXynEF6n1d
— Comune di Milano (@ComuneMI) 31 ottobre 2017
Non ci sono cartelli alle pareti con scritto “Non toccare”. I visitatori possono intervenire sulle opere di 50 artisti internazionali (quindici gli italiani), modificando, aggiungendo o addirittura portando via alcune parti delle opere. In Take Me (I’m Yours) le opere si possono usare, mangiare, indossare. Ad esempio l’opera “Dispersion” dell’artista francese Christian Boltanski sono diversi mucchi di abiti usati che i visitatori possono provare, indossare e se gradire portare via (in una borsa di cartone disegnata dallo stesso artista). L’ingresso è gratuito.
E un pezzo di Take me (I’m yours) è venuto con me. Grazie @hangarbicocca pic.twitter.com/Er185ENcvW
— Claudio Plazzotta (@Claplaz) 30 ottobre 2017
Boltanski è la mete di questa esposizione, realizzata per la prima volta nel 1995 alla Serpentine Gallery di Londra, con il curatore Hans Ulrich Obrist. “L’idea nasce dal ‘tabù’ che in una mostra le opere non si possono toccare, reinventando le regole del gioco” ha spiegato all’Ansa Obrist durante la presentazione. Questo perché l’arte è democratica, per tutti. Lo spettatore è al centro della mostra e il medium è la ‘generosità’. Già, perché a “Take Me (I’m Yours)” non solo si può prendere ma anche dare.