Terremoto Nepal: 2.500 morti. Nessuna notizia di quattro speleologi italiani

Ha superato i 2.500 morti il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 7,9 che ha colpito ieri il Nepal. Si parla anche di oltre seimila feriti. E la terra continua a tremare. Una nuova scossa ha colpito stamane la zona fra il Nepal e l’India. L’Usgs ha stimato una magnitudo di 6,7. La scossa odierna di oggi è stata avvertita anche nella capitale indiana di New Delhi. Nuove valanghe si sono registrate al campo base di Mount Makalu, alle pendici dell’Everest. Le macerie della storica torre Dharahara – Patrimonio dell’Unesco, simbolo della città di Katmandu sono il simbolo della distruzione del sisma sulle vite dei nepalesi.

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La Torre Dharahara adesso (Foto di PRAKASH MATHEMA/AFP/Getty Images)

TERREMOTO NEPAL: VIVI I DUE FRATELLI DI FIRENZE –

Sono vivi e sono riusciti a mettersi in contatti con i loro famigliari Daniel ed Elia Lituani, i due fratelli fiorentini di 25 e 22 anni che si trovavano nel Paese da due settimane. La madre dei due ragazzi aveva raccontato all’ANSA di aver avuto l’ultimo contatto con loro qualche giorno prima del sisma, con una mail inviata da Pokhara. Il padre Marco Lituani aveva poi confermato a SkyTg24: «Erano in viaggio in India, poi hanno deciso di andare in Nepal. Noi non li sentiamo da una settimana. L’ultima volta ci avevano detto che pensavano di fare un viaggio in Nepal, erano vicino a Pokhara. Io non sono molto preoccupato, ma mia moglie è andata parecchio giù». Poi, nel pomeriggio di domenica, il padre ha confermato sempre a SkyTg24: «Ha chiamato la ragazza di mio figlio, stanno tutti bene».

TERREMOTO NEPAL: I QUATTRO SPELEOLOGI ITALIANI DISPERSI –

Non si hanno ancora notizie, invece, di un gruppo di quattro speleologi italiani del Soccorso alpino: secondo quanto riporta l’ANSA erano in spedizione nel villaggio di Langtang, travolto da un’enorme valanga. Giuseppe “Pino” Antonini, 53 anni, è specializzato in operazioni di grotta e forra. «Con lui – ha detto il fratello Roberto – ci sono anche il medico speleologo Gigliola Mancinelli, Oscar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige e un altro ragazzo di Genova». Il fratello di Antonini ha spiegato che avrebbe parlato con Giuseppe mezz’ora prima del sisma, tramite il telefono satellitare, poi non ha saputo più nulla.

 

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SITUAZIONE DIFFICILE –

«Stiamo cercando più informazioni e lavorando per raggiungere le persone colpite, sia in India che in Nepal», ha twittato il premier indiano Narenda Modi. In queste ore è stata convocata una riunione d’emergenza fra ministri e alti funzionari. «In questo momento abbiamo bisogno soprattutto di ospedali da campo e unità mobili per curare i feriti», ha comunicato Deep Kumar Upadhyay, ambasciatore del Nepal a New Delhi.

TERREMOTO NEPAL: UN TEAM DELLA PROTEZIONE CIVILE PRONTO A PARTIRE –

L’Italia risponde alla richiesta di aiuto del Nepal: nelle prossime ore partirà un primo team di valutazione coordinato da personale del Dipartimento della Protezione Civile in raccordo con i colleghi di Bruxelles e composto anche da tecnici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. In Nepal arriveranno anche due esperti del Gruppo di Chirurgia d’Urgenza (GCU) di Pisa, specializzato per interventi in contesti di crisi, per fare fronte all’emergenza medica delle popolazioni colpite dal sisma.

TERREMOTO NEPAL: VALANGHE SUL MONTE EVEREST, MORTO MANAGER GOOGLE

– Sono diciotto i cadaveri recuperati sul monte Everest dopo la valanga causata dal sisma di ieri. I feriti sono almeno 61, ha riferito Ang Tshering Sherpa, capo dell’associazione delle guide. Un primo elicottero è riuscito a decollare da Katmandu alla volta dell’area in cui si trovano i feriti, per trasferirne diversi in ospedale. I voli erano stati ritardati per il maltempo. Tshering Sherma ha anche affermato che nei campi 1 e 2 si trova un centinaio di scalatori, tutti salvi. Ma sarà difficile evacuarli in breve tempo poiché la strada che conduce al campo base è attualmente bloccata. Tra i decessi si registra Dan Fredinburg, morto in seguito alle ferite riportate. Manager di Google responsabile per la privacy, Fredinburg è stato anche il co-fondatore di Google Adventure, l’iniziativa che ha portato ‘Street View’ all’estremo, facendola sbarcare in posti esotici proprio come il Monte Everest. Fredinburg – afferma Google – si trovava in Nepal a fare hiking sul Monte Everest insieme ad altri due dipendenti di Google, che sono salvi e al sicuro. Nel confermare la morte, Google si impegna a stanziare un milione di dollari per rispondere al terremoto e mette a disposizione per il Nepal “person finder”, uno strumento per aiutare a trovare i propri cari. Poco prima della valanga che gli ha tolto la vita, Fredinburg aveva postato su Twitter una sua foto, durante una pausa nella scalata con un cappuccino. Fredinburg è il primo americano di cui si è avuta notizia. Non è infatti ancora chiaro quanti americani ci potrebbero essere fra le vittime. Non solo: ieri una enorme valanga ha sommerso il villaggio di Langtang, a nord di Kathmandu, e le autorità locali temono che oltre 100 persone potrebbero essere morte.

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Il campo base ad Everest. (foto di ROBERTO SCHMIDT/AFP/Getty Images)

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TERREMOTO NEPAL: ITALIANI “VIVI PER MIRACOLO”

– Migliaia di morti, enormi danni agli edifici, incluso il crollo della torre Dharahara. Finora non ci sono notizie su vittime italiane. «Stavo per entrare in questo palazzo… Mi avranno salvato i vostri auguri?», commenta su Facebook Roberto Spiritelli, un connazionale che testimonia dal posto sui social la devastazione della capitale.

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Una delle tante testimonianze via social

«Siamo vivi per miracolo. Abbiamo visto i templi e il palazzo reale di Durbar Square afflosciarsi davanti ai nostri occhi come tasselli di un domino». Hanno detto all’Ansa la coppia di italiani, Roberto Spiritelli e Marusca Cordini, che ieri sono scampati alla scossa.

guarda il video:

L’Italia, ha confermato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, contribuirà alla situazione in Nepal stanziando un aiuto di emergenza pari a 300.000 euro accreditati sui fondi della Cooperazione. Il finanziamento verrà canalizzato attraverso la Federazione Internazionale della Croce Rossa e consentirà alla Croce Rossa nepalese di realizzare attività di primo soccorso alle vittime. Il ministero degli Esteri ha già rintracciato 300 italiani. Sono tutti incolumi, tranne due che hanno riportato piccole ferite. Non c’e’ comunque alcun italiano ospedalizzato.

TERREMOTO NEPAL: L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO

«Il sostegno della solidarietà fraterna» per quanti sono stati colpiti dal sisma è stata invocata da Papa Francesco che ha voluto assicurare – dopo la preghiera del Regina Coeli – «vicinanza alle popolazioni colpite da un forte terremoto in Nepal e nei Paesi confinanti». «Prego – ha confidato ai quasi 100 mila fedeli presenti in piazza San Pietro – per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità». «Preghiamo la Madonna perché gli sia vicina», ha esortato il Pontefice rivolto alla folla. Poi ha guidato un Ave Maria per il Nepal.

TERREMOTO NEPAL: FACEBOOK LANCIA IL SAFETY CHECK

Facebook ha lanciato un servizio che permette alle persone presenti nelle zona colpita dal terribile sisma, di dare velocemente notizie di sé agli amici sul social network. A darne notizia lo stesso Mark Zukerberg, che sul suo profilo spiega come funziona il “safetycheck”, raggiungibile qui: www.facebook.com/safetycheck/nepalearthquake. «Un modo semplice per avvisare la famiglia e gli amici che stai bene. Se ti trovi in una delle zone colpite dal terremoto, rispondi alla domanda e tutti le persone con cui sei in contatto avranno tue notizie. Quando i disastri accadono – conclude Zuckerberg – la gente ha bisogno di sapere che i propri cari sono al sicuro. E’ in momenti come questo che essere in grado di connettersi veramente conta».

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(In copertina foto di Omar Havana/Getty Images)

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