Test medicina 2015: il caos dei mille posti in meno
30/06/2015 di Tommaso Caldarelli
Test medicina 2015, sono circa mille i posti in meno banditi dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per gli accessi programmati alle facoltà sanitarie del 2015-2016. Il bando ufficiale non è ancora uscito, ma è da notizie di stampa che si apprende della decurtazione dei posti nelle facoltà di Medicina: dai 10mila dell’anno scorso ai circa 9100 di quest’anno. Una decisione che ha lanciato gli studenti sulle barricate, ma che scontenta, paradossalmente, anche l’ordine dei medici.
TEST MEDICINA 2015, MIUR: MILLE POSTI IN MENO?
È stato il Sole 24 Ore in mattinata a pubblicare le notizie sui nuovi posti a bando per il test medicina 2015.
Nei prossimi giorni sarà pubblicato il bando che mette in palio i 9.146 posti per l’anno accademico 2015-2016, quasi mille in meno rispetto all’anno scorso. Un calo che ha scatenato la protesta degli studenti. Sul numero finale, frutto di una mediazione in Confernza Stato-Regioni, si tenterà fno all’ultimo di valutare se ci sono posti in più dagli atenei. Anche se è il presidente del Consiglio universitario nazionale, Andrea Lenzi, a sottolineare come i 9mila posti siano «coerenti al fabbisogno segnalato dalle Regioni e al numero di posti nelle specializzazioni e in medicina generale»
I posti a bando per i corsi a numero chiuso sono concordati, infatti, fra il ministero, le università e la conferenza Stato-Regioni, e potrebbero aver risentito del pasticcio dell’anno scorso, primo anno del test nazionale, in cui grazie al plico manomesso di Bari sono stati ammessi in sovrannumero in tutta Italia moltissimi ricorrenti.
#università numero (sempre più) chiuso … test ingresso #medicina https://t.co/LqJoDBBJgz
— Salvatore Battaglia (@SalvadorBattag) 30 Giugno 2015
TEST MEDICINA 2015, SIMULAZIONE DELL’ORDINE DEI MEDICI: “MOLTI NON TROVERANNO LAVORO”
Secondo la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, scrive Repubblica, 9mila posti a bando sarebbero ancora troppi.
“Se non si corre ai ripari nei prossimi 10 anni saranno 25mila i medici che non avranno alcuna possibilità di sbocchi occupazionali nel servizio sanitario nazionale”. I numeri, secondo la federazione dei medici, “parlano chiaro: sono 10mila ogni anno gli immatricolati a Medicina, e questo solo secondo il numero programmato, perché altri 9mila posti sono stati, negli ultimi cinque anni, resi disponibili a seguito dei ricorsi degli esclusi”. Dei 10mila immatricolati, l’85 per cento arriva alla laurea: 8mila e 500 medici l’anno, a fronte di 6mila/6mila e 500 posti nelle Scuole di specializzazione e nel corso di Formazione in medicina generale. Risultato: un esubero annuale di 2mila e 500 medici.
Così parla Roberta Chersevani, alla guida della FnOmceo.
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TEST MEDICINA 2015, LA RABBIA DEGLI STUDENTI
Ma chiaramente sono le organizzazioni studentesche ad essere sul piede di guerra:
Se davvero il numero di posti a disposizione verranno abbassati, ancora una volta il ministero dimostrerà la sua incapacità nel gestire il caos causato della scomparsa del plico di Bari che ha permesso a migliaia di studenti ad essere ammessi in sovrannumero. Quanto accaduto lo scorso anno non è responsabilità dei ricorrenti che sono stati ammessi con riserva nelle università, ma è solo colpa di un Ministro che non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di quanto accaduto e prendere provvedimenti.
Così Gianluca Scuccimarra, portavoce dell’Unione degli Universitari, in un comunicato. Scrive invece Alberto Campailla di Link-Coordinamento Universitario:
E’ una decisione totalmente arbitraria poiché manca ad oggi una seria previsione del fabbisogno di personale medico nei prossimi anni, e autoritaria poiché non vi è stato alcun confronto su questo argomento con gli organismi di rappresentanza studentesca o le associazioni di categoria. Il principio di questa riduzione è quella di adattare il numero di ingressi nei corsi di Laurea al ridotto numero di Borse di Specializzazione e all’attuale turn over del SSN, il che significa considerare come strutturali i tagli alla Sanità e alla formazione medica. Il Miur e il Ministero della Salute hanno di fatto rinunciato a svolgere una programmazione del personale medico legata al fabbisogno dei cittadini