TFF, Daniele Segre “Vi sorprendo con una commedia, ma non abbandono l’impegno”
25/11/2015 di Boris Sollazzo
Morituri, presentato oggi al Torino Film Festival, è la conclusione di una trilogia particolarissima di Daniele Segre, documentarista che ha saputo creare con la sua arte indipendente e impegnata, un forte dibattito culturale e politico grazie ai suoi lavori, ormai da decenni. Dopo Mitraglia e il Verme e Vecchie, tra amore, morte e sentimenti, si concede una commedia ambientata in un cimitero, a camera fissa – “metto lo spettatore nella parte del morto, e c’è dell’ironia provocatoria in questo, lo ammetto, anche per svegliare chi guarda da un certo torpore di questi ultimi anni” – e con tre attrici straordinarie che tengono un’ora di dialoghi e monologhi serrati e spesso irresistibili: la forza del film sta anche nel loro talento, Tiziana Catalano (Aurora), Donatella Bartoli (Nora) e Luigina Dagostino (Olimpia). E nell’intervista che concede a Giornalettismo, il regista piemontese ammette che “sì, in questa mia seconda giovinezza creativa e artistica potrei, come faccio qui, anche scegliere il cinema di finzione”. E sarebbe, per la Settima Arte, una splendida novità.
Chiude con una nota sulla partita di stasera, Juventus-Manchester City. Lui, cuore granata, non dice chiaramente per chi tiferà ma lo fa capire con uno sferzante “sono per un calcio pulito, senza doping, scommesse e affini. Tifo per quel calcio, semplicemente”.