Tommy Robredo fa il dito medio ad Andy Murray dopo la sconfitta in finale
27/10/2014 di Redazione
Un dito medio, doppio, rivolto all’avversario che ti ha battuto in una finale molto combattuta. Il tennista spagnolo Tommy Robredo ha scherzato così contro Andy Murray, dopo l’estenuante battaglia combattuta per il torneo di Valencia, conquistato dal vincitore di Wimbledon 2013.
DITO MEDIO DOPO LA SCONFITTA – Tommy Robredo ha innovato il modo di salutare il proprio avversario sul campo da tennis dopo una partita dura ed estenuante. Di solito i tennisti rompono le formalità del freddo saluto a fine incontro, e si lasciano andare a gesti più umani, come teste appoggiate sulla spalla del proprio avversario o veri e propri abbracci. Il tennista spagnolo, sconfitto nella finale del torneo di Valencia, ha rivolto al giocatore che l’aveva appena sconfitto, Andy Murray, un doppio dito media, seguito poi da un sorriso ironico e un abbraccio. Come si vede nel video dell’ultimo scambio, i due tennisti sono arrivati stravolti alla fine della partita, finita 3-6, 7-6, 7-6 in favore di Murray. Robredo è arrivato per primo a rete, e appena ha visto avvicinarsi Murray gli ha rivolto il gesto del dito medio, conosciuto a livello globale.
ANDY MURRAY CONTRO TOMMY ROBREDO – Andy Murray, dopo una stagione molto deludente, ha vinto domenica a Valencia il suo terzo torneo in un solo mese. Competizioni minori, ma che lo aiutano nella sua corsa verso le finali dei Masters Atp, che si giocheranno nella “sua” Londra. Poche settimane fa a Shenzen il tennista britannico aveva battuto Tommy Robredo conquistando il suo primo titolo, e ieri lo ha ritrovato nella finale del più importante torneo di Valencia. La battuta è stata incerta fino all’ultimo, e Murray è riuscito a vincere la finale grazie a due successi nei tie-break del secondo e terzo set. Il vincitore di Wimbledon 2013 ha così strappato il terzo titolo di una stagione che era stata molto negativa fino a qualche settimana fa, caratterizzata dal licenziamento del suo allenatore Ivan Lendl, e dalla “gaffe” sul referendum della Scozia che aveva generato diverse polemiche nel Regno Unito.
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