Tornasol, il cavallo che rifiuta di correre il Palio di Siena e che diventa l’idolo dei social | VIDEO
04/07/2017 di Gianmichele Laino
La mossa è pronta, ma Tornasol, il cavallo della contrada della Tortuca, non ne vuole proprio sapere di correre questo Palio di Siena del 2 luglio 2017. È giovane, ha cinque anni, è alla sua prima esperienza in piazza del Campo, forse ha paura. Fatto sta che si impunta e costringe il suo fantino, l’espertissimo Trecciolino (Luigi Bruschelli) a scendere di sella e a rinunciare alla corsa storica.
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In piazza, a più qualcuno non è piaciuto il suo atteggiamento, che ha contribuito a prolungare di oltre un’ora e mezza la partenza del Palio. Ma sui social network è lui l’indiscusso vincitore di questa edizione di luglio della corsa senese dedicata alla Madonna di Provenzano.
I COMMENTI SUI SOCIAL IN FAVORE DI TORNASOL
Quando l’animale si rivela più intelligente dell’uomo…e non capita raramente #tornasol https://t.co/jGv21mRO2q
— E. Cassano (@vince_cassano) 4 luglio 2017
L’atto di disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l’inizio della ragione.#tornasol #PaliodiSiena pic.twitter.com/LBK3hIUNaa
— Ad (@di4bolika) 3 luglio 2017
Quanto sia inutile un #Palio da infoiati ce lo doveva dimostrare un cavallo. La cartina di #Tornasol . #PaliodiSiena
— Tiziano Marelli (@Tiziano_Marelli) 3 luglio 2017
Giù il cappello davanti a #Tornasol 🐴 del #PaliodiSiena. Ascoltate di più gli animali! pic.twitter.com/6g4KPO1zHV
— Filippo Valentini (@Fil07) 3 luglio 2017
In poco tempo, insomma, Tornasol è diventato qualcosa di più di un semplice cavallo. Per molti è l’incarnazione del principio di autodeterminazione, della ribellione, della lotta contro i poteri forti. Non capita spesso – i casi si contano sulla punta delle dita – che un cavallo costringa una contrada a non partecipare al Palio di Siena. Ma Tornasol è riuscito nell’impresa.
Lo stress a cui è stato sottoposto il cavallo della Tortura, con ogni probabilità, ha avuto come causa un colpo subito da un altro cavallo. Da quel momento in poi, non c’è stato verso di far partire Tornasol, che successivamente si è anche sottoposto a delle cure da parte dei veterinari.
Una precauzione assolutamente necessaria: dal 1970 al 2015 in Italia sono morti circa 50 cavalli nelle gare ippiche. Una vera e propria mattanza che getta dubbi sul valore di manifestazioni che, per quanto storiche, sottopongono gli animali a forti sollecitazioni, a causa del terreno inadatto e all’utilizzo di numerosi farmaci vasodilatatori, antidolorifici e broncodilatatori.
(FOTO: ANSA/MAURIZIO DEGL’INNOCENTI)