I trafficanti di migranti: «I soldi Ue non bastano, 2.500 euro li guadagniamo in un solo viaggio» | VIDEO
29/09/2017 di Redazione
«I soldi Ue non bastano, 2.500 euro li guadagniamo in un solo viaggio». È una delle confessioni di un gruppo di ex trafficanti di uomini attivi ad Agadez, in Niger, diventato una nuova frontiera dell’immigrazione. Le loro dichiarazioni sono state raccolte in un reportage-inchiesta (gli autori sono Salvatore Gulisano e Gabriele Zagni) andata in onda ieri nel corso del programma di La7 Piazzapulita. Il video racconta di un fenomeno, quello del traffico di migranti, pronto a riesplodere nonostante gli sforzi dell’Europa e in parte ancora attivo grazie alla complicità di polizia e militari corrotti. I migranti in Niger continuano ad arrivare ed oggi sono disponibili anche a pagare di più per mettersi in viaggio verso la Libia e poi nel Mediterraneo.
I TRAFFICANTI DI MIGRANTI: «I SOLDI DI UE E ITALIA NON BASTANO»
Agadez è la più importante stazione di partenze di profughi che scappano da guerre e carestia. All’organizzazione internazionale per le migrazioni presente sul territorio il governo italiano ha dato 15 milioni di euro per salvare i migranti e rimpatriarli nei paesi di origine. Altri 50 milioni sarebbero andati al governo del Niger per bloccare le partenze e convertire le attività dei trafficanti. Ma non è detto che i risultati arriveranno. «Noi – è il racconto di uno dei trafficanti che dice di aver interrotto la sua attività – con l’immigrazione guadagniamo tanto. I nostri parenti, amici, fratelli, mangiano solo grazie al traffico dei migranti. Oggi non possiamo andare contro la legge e ci siamo adeguati: abbiamo smesso, in attesa di vedere quanti soldi ci mandate, ma ci muoviamo come i camaleonti, piano piano, cambiando colore». Intanto i soldi investiti dall’Europa e dall’Italia sembrano insufficienti. «Non basta – dice l’ex trafficante -. I soldi che ci avete promesso, circa 2,500 euro a testa, io sono abituato a guadagnarlo con un solo carico di migranti». Un altro aggiunge: «Quello che inizio a pensare dell’Unione Europea è che crede che noi Africani siamo stupidi. Come c… fate a prometterci 2-3mila euro a testa per farci smettere? Ci prendete per il c…?». Fino a qualche tempo fa – spiega Bachid Amma, altro trafficante – «era tutto legale». «Dopo le pressioni dell’Europa al nostro governo è arrivata le legge che ci ha trasformato in criminali. Ora abbiamo dovuto firmare un documento in cui ci siamo impegnati a smettere con il traffico dei migranti e ognuno ha preparato dei dossier per avere i soldi dell’Europa. Io ho presentato il progetto per aprire una bottega».
I TRAFFICANTI DI MIGRANTI: «DIAMO I SOLDI ALLA POLIZIA E CI FANNO PASSARE»
Qualcosa di diverso però gli ex criminali dicono davanti a telecamere nascoste. «Ufficialmente abbiamo smesso, ma in realtà controlliamo tutto. Diamo i soldi alla polizia, all’esercito, e ci fanno passare», confessa uno di loro. Ma sono anche le immagini a dimostrare che, nonostante divieti, tutto intorno ad Agadez si sviluppa intorno al traffico di migranti in partenza. «La strada verso la Libia – dice un uomo in viaggio con i reporter nel deserto – l’ho fatta centinaia di volte. Se mi prendono mi becco 5 anni. Ma è il mio unico lavoro. I mezzi nel Sahara si rompono facilmente e quando arrivano le tempeste di sabbia i migranti perdono la strada muoiono di sete. Il Sahara è come il Mediterraneo: un cimitero pieno di morti».
(Immagine da inchiesta per Piazzapulita / La7)