Trash the dress, in arrivo in Italia l’ultima tendenza sugli abiti da sposa
23/03/2015 di Redazione
Una domanda a tutte le donne: cosa ne è stato del vostro vestito da sposa? O cosa ne sarà? E se lo rovinaste di proposito dopo la cerimonia, magari durante le foto? Questo è l’obiettivo del progetto «trash the dress», letteralmente «rottama l’abito», uno stile proveniente dagli Stati Uniti che si propone di “liberare” la sposa dal vincolo dell’abito prezioso ed immacolato permettendole di farsi ritrarre in ambienti particolari in situazioni in cui si rischia di rovinare o sgualcire il vestito.
ABITO DA SPOSA, SACRA RELIQUIA O VESTITO NORMALE?
Probabilmente molte di voi verranno spinte a conservarlo quasi fosse una reliquia sia per ricordare quello che è stato un giorno importantissimo sia per via della spesa non indifferente per acquistarlo, senza dimenticare l’impegno nel cercare l’abito perfetto. Trash the dress s’impone invece di rompere la sacralità dell’abito bianco superando le classiche foto in posa da album dei ricordi, sostituite da scatti in cui la vitalità la fa da padrona, con l’abito ridotto alla stregua di un vestito normale che puo’ essere sporcato o anche rovinato senza troppi problemi.
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IL PROGETTO TRASH THE DRESS, CON IRONIA OLTRE OGNI CLICHÉ
In questo solco s’inserisce il progetto di sette wedding planner di Roma, Claudia, Lucia, Cinzia, Valeria, Sara, Silvia e Veronica. Per un giorno hanno scelto di passare dall’altra parte, ovvero di diventare spose anziché professioniste. E con l’aiuto dei fotografi Luciana e Alfredo e di Desirè, Chiara, Angela e Agnese, parrucchiere, artigiane, event planner che hanno coadiuvato e sostenuto il progetto. E sono diventate spose intente a rovinare il proprio abito ironizzando sia sulla sacralità dello stesso sia per capovolgere quei cliché che vedono ogni donna isolata sul proprio piedistallo da principessa, in costante competizione con le altre esponenti del genere femminile. Il significato originale? Sia quello di “esorcizzare” un possibile nuovo matrimonio rendendo inutilizzabile il proprio vestito sia quello di distruggere ogni competitività negativa.
(Credits modelle: Claudia Girola Wedding Planner – I Matrimoni di Pink; Lucia Saltalamacchia – Wedding in Maremma; Cinzia Bianchi – Lieti E20; Sara De Franceschi – Creativita in affitto; Valeria e Veronica Viola. Fotografi: Luciana Ognibene e Alfredo Falcone – Fibre di Luce; Trucco e acconciature: Desirè Nica. Aiuti: Siliva Amoruso, Chiara Valente, Angela Balsamo, Agnese Grazioli)