Turchia: perché il presidente Erdogan ha dichiarato guerra all’informazione antigovernativa
28/10/2015 di Redazione

In Turchia, a quattro giorni dalle elezioni, la polizia ha preso il controllo – in diretta tv – di due emittenti antigovernative, Bugun tv e Kanalturk, del gruppo Koza-Ipek. Con lacrimogeni e idranti gli agenti sono entrati all’interno delle redazioni difese da giornalisti e dipendenti.

ANSA/ TWITTER
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Ma cosa sta esattamente accadendo in Turchia? La scorsa settimana fu annunciato lo stop alle trasmissioni di 7 canali tv. Tutte anti Erdogan. Il gruppo Koza-Ipek – che controlla anche i quotidiani Bugun e Millet e il canale Kanalturk hanno una linea editoriale anti Erdogan. Il gruppo è stato messo sotto tutela dalla magistratura perché accusato di “finanziare, reclutare e fare propaganda” all’imam-finanziere Fethullah Gulen. Gulen è un ex alleato del presidente turco. Dal 1998 è negli Stati Uniti in esilio volontario. Il suo impero in Turchia, con il movimento Hizmet, è formato da una fitta rete di società, ong, testate e scuole. Tutte finite nel mirino di Erdogan. Secondo il governo Gulen complotta per un golpe. Qualche giorno fa il tribunale di Ankara ha nominato un consiglio di amministrazione per gestire il suo gruppo sequestrando le sue ventuno società. L’opposizione però sottolinea come in realtà non si tratti di sicurezza del Paese ma bensì di una vera e propria censura politica dato che gran parte dei commissari piazzati sono membri del partito governativo Akp o consiglieri di ministri.
Mecidiyeköy’deki İpek Medya önünde bekleyenlere polis biber gazıyla müdahale etti… #TopyekünDireniyoruz pic.twitter.com/5t81F6ZUIk
— Burak © #susmayız (@_hizmetkar__) 28 Ottobre 2015
guarda il video:
(Bugun Tv)
Erdogan ha un solo obiettivo: neutralizzare la forza di Gulen. Secondo il presidente turco l’ex amico avrebbe creato uno “stato parallelo” con l’intenzione di rovesciare il governo attraverso le dichiarazioni sulle tangenti intascate da vari ministri (poi costretti alle dimissioni) nel dicembre 2013.
TURCHIA: BLITZ E SPAZI TV NELLE REDAZIONI PER ERDOGAN –
Curioso anche lo spazio in televisione dedicato ai vari concorrenti. Il 90% delle trasmissioni dal vivo nella “Rai turca” Trt sono state dedicate al presidente Recep Tayyip Erdogan o al suo Akp (59 ore su 66). l’accusa parte da Ersin Ongel, membro in quota al partito filo-curdo Hdp della direzione di Trt. Erdogan è apparso per 29 ore mentre il principale partito di opposizione, il socialdemocratico Chp, ha avuto a disposizione solo cinque ore. Un’ora e dieci minuti è stata invece dedicata al nazionalista Mhp, mentre appena 18 minuti sono stati riservati all’Hdp.
(1/2) The US believes strongly that freedom of press/expression are universal rights. They are essential for healthy democratic societies.
— US Embassy Turkey (@USEmbassyTurkey) 27 Ottobre 2015