Beppe Grillo a Roma: tutte le voci di Piazza San Giovanni

C’è chi espone striscioni, chi croci con le cifre della crisi italiana. Il popolo di San Giovanni è un collage di opinioni e pareri differenti.

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RIP – Non solo cartelli ma anche gag. Due attivisti sfilano con la bara del “vecchio politico”. Recitano preghiere fasulle in sua memoria. Ma c’è chi tra i compagni non è d’accordo: “Io sono religioso, guarda che così urti la sensibilità di qualcuno”. Gli altri però lo contrattaccano: “E’ solo ironia”. C’è anche chi sbaglia tendenza, un vecchino per esempio urla alla revolución intonando cori pro Che Guevara. Dietro lui alcuni attivisti srotolano un mega striscione contro Monti, Bersani e Berlusconi. Se ci sposta più in là, oltre spillette ed elemetti 5 stelle, ci sono gruppetti più o meno particolari che sono arrivati in Capitale per l’ultimo comizio. Complice il vento un uomo sventola gli strofinacci da cucina. E’ il movimento degli uomini casalinghi, arrivato qui a Roma con l’onda grillina. Anche tu voti Grillo? “Sì, perché incarna i principi del nostro gruppo a favore di una società matriarcale” commenta l’uomo che sciorina i vari punti del programma inerenti anche alle loro opinioni. Ma sei a favore delle unioni gay? “Certo ognuno è libero di vivere la propria sessualità come vuole”.

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Tra ironia e stramberie c’è chi però di cartelloni e simboli ne fa una questione reale e di principio. Un attivista davanti al palco porta una grande croce. E’ lì in piedi da ore, aspetta le ultime parole di questo Tsunami Tour. La sua storia me la racconta un suo compagno di viaggio, un ragazzo perugino: “E’ un imprenditore, ma dopo anni di attività ha perso tutto. Colpa della crisi. Stamattina si è presentato al bus con questa grande croce. L’abbiamo aiutato tutti a caricarla”.

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