Tutti i vip che evadono il fisco
29/11/2011 di Tommaso Caldarelli
Da Morricone a Rocco Siffredi passando per Valentino Rossi: ecco chi si lamenterà per la tracciabilità del contante
E’ già bufera per una misura che, testacoda dell’ultima ora a parte, sarà di certo introdotta in Italia – d’altronde, con l’ok anche della Commissione Europea: la netta diminuzione del tetto del contante liberamente in circolazione, con l’aumento dunque del traffico su “plastica”, carte di credito e Bancomat. Attualmente si può far girare fino a 2500 euro in banconote: presto, potremmo scendere a 500 euro o, addirittura, come pare, 300 euro di massimale.
LA TRACCIABILITA’ – Il tutto ovviamente in nome della lotta all’evasione fiscale: con le carte di credito, infatti, non c’è scampo, perché tutto è tracciato e il fisco arriva implacabile a controllare. Brutte notizie, insomma, per tutti i vip – che il Fatto Quotidiano mette in fila – che per avere vita facile in campo tributario hanno spostato la propria residenza all’estero.
La battaglia all’evasione è lunga e complessa, e le certezze sono poche, tranne la spiccata propensione degli italiani con un alto reddito a mandare all’estero il portafoglio. Restando nel giro dei teatri della lirica tanto cari a Muti, come dimenticare il caso di Luciano Pavarotti, che aveva spostato fittiziamente la residenza a Montecarlo, dove le persone fisiche non pagano tasse, e fu scoperto perché denunciava di abitare con la sua famiglia allargata in un appartamento di 100 metri quadri scarsi, lui che a Modena aveva bisogno di una villa faraonica. Pagò, per fare pace col fisco, 25 miliardi di vecchie lire. Ma l’aria del Principato fa probabilmente bene alle corde vocali delle ugole d’o ro , perché anche Katia Ricciarelli,Renato Bruson, Cecilia Gasdia e anche Andrea Bocelli ave vano spostato lì la loro residenza insieme ad altri 7000 italiani quasi (eravamo la prima etnia), decidendo poi di tornare indietro dopo accertamenti da centinaia di milioni di lire
Il maestro Riccardo Muti ha proclamato la necessità quasi patriottica di mantenere la sua residenza fiscale in Italia: è da dire che la sua, come abbiamo visto, è una scelta ben isolata.
A Monaco risiedevano – si fa per dire – anche l’altro direttore d’o rch e s t ra Salvatore Accardo, Ennio Morricone, Riccar – do Cocciante, Umberto Tozzi, Maria Grazia Cucinotta, Ornella Muti, i centauri Max Biagi, Loris Capirossi, il ciclista Cipollini. Quasi tutti hanno scelto di transare col fisco e mettere tutto a tacere
BRIATORE & SIFFREDI – E tutti gli altri.
Tra coloro in grado di far valere le proprie ragioni c’è invece il porno attore con redditi a sei zeri Rocco Tano – in arte S i f f re d i – che da anni è residente in Ungheria (lì le royalties sui diritti di sfruttamento di prestazioni artistiche sono scarsamente tassati) e che ha recentemente vinto in commissione tributaria contro l’Agenzia che gli contestava la residenza fittizia. Non è ancora detta l’ultima parola, ma Siffredi ha segnato un punto a suo vantaggio. Londra è un’altra meta di prestigio, come ben sa Valentino Rossi che aveva trasferito (fittiziamente) lì la residenza facendo poi ritorno a casa dopo aver pagato 40 milioni di euro. A Londra dimora invece Flavio Briatore, più di un guaio con le tasse, che in una telefonata intercettata con Luigi Bisignani si lamentava proprio dell’Agenzia che “rompe il c… tutti”. Sergio Marchionne e la sua residenza in svizzera a Zug sono stati oggetto anche di una puntata di Report, in quanto nel piccolo cantone vicino Zurigo le tasse sono proprio basse, e lui pagherebbe circa la metà di quanto dovuto in Italia, ovvero il 43% nel suo caso. Ma di prendere residenza in Italia non ci pensa proprio, almeno al momento. Carlo De Benedetti, al contrario, per evitare lunghe e dolorose polemiche sulla sua residenza a Sankt Motitz, l’ha spostata a Dogliani in provincia di Cuneo.