Una delle cameriere di Hitler racconta
30/04/2014 di Redazione
Ha 89 anni e ha deciso per la prima volta di raccontare la sua esperienza come cameriera a a Berghof, il rifugi montano del dittatore.
LA SUA PRIMA VOLTA – Elisabeth Kalhammer (sopra) ha concesso per la prima volta al quotidiano austriaco Salzburger Nachrichten un’intervista, raccontando com’er la sua vita e quella delle 22 governanti che curavano la residenza montana di Hitler ed Eva Braun. Kalhammer prese servizio nel 1943 rispondendo a un annuncio, assunta dopo i rituali controlli da parte della Gestapo prese servizio a Berghof (in copertina) e vi rimase fino a quando la residenza non fu evacuata sul finire del conflitto.
LA VITA A CORTE – Nella sua intervista la donna racconta di non aver mai parlato al dittatore, privilegio riservato a pochi come l’accesso alle sue stanze private, ricorda le visite illustri come quella di Mussolini, ma anche come fosse assolutamente parlare degli ospiti e come i pettegolezzi fossero puniti severamente. Punizioni che non la toccarono mai, solo una volta fu penalizzata per aver rotto una tazza del servizio preferito dal Fuhrer.
LEGGI ANCHE: L’Olocausto di gay, rom e disabili: l’altra faccia della Shoah
NIENTE BRUTTI RICORDI – Del dittatore ricorda la sveglia alle 2 del pomeriggio, gli spuntini notturni per i quali in cucina era sempre pronta la sua torta preferita. Lo ricorda gentile e no sembra conservare alcun risentimento nei suoi confronti, così come ricorda con ammirazione Eva Braun e con piacere una vita trascorsa, a differenza di altri tedeschi e austriaci, lontano dalle ristrettezze e dalle penurie provocate dalla guerra. Le puliva, rassettava, rammendava e ubbidiva, vestita con l’elegante uniforme disegnata dalla stessa Braun e protetta dalla corte del dittatore. Una testimonianza non molto diversa da quella di Rosa Mitterer, una collega che si confidò al Daily Mail nel 2008 dicendo di non poter credere che abbia fatto quello che ha fatto e di preferire ricordarlo com’era allora, con una personalità affascinante e piacevole, almeno agli occhi di chi gli teneva in ordine casa.