Unioni Civili: questa volta sarà “la volta buona”?
10/02/2015 di Gabriele Guarino
Dopo tante promesse e tanti annunci, ci sono tutti i presupposti perché questa sia “la volta buona”.
Innanzitutto perché, stando a recenti dichiarazioni del Premier, il testo sulle unioni civili dovrebbe arrivare presto alla Camera, “entro Marzo” volendo dare una dimensione temporale più esplicita.
Il fatto che la scadenza sia così ravvicinata porta tutti a credere che le cose andranno veramente così come annunciato.
Anche le motivazioni della sentenza deposta ieri dalla prima sezione civile della Cassazione remano in questa direzione.
Nonostante sia stato respinto il ricorso di una coppia omosessuale che chiedeva di poter celebrare il suo matrimonio e vedere pubbilicate le nozze, richiesta negata dall’ufficiale di stato civile, la Corte ha tuttavia sottolineato quanto sia necessario legiferare e in tempi breve per tutelare “un nucleo comune di diritti e doveri di assistenza e solidarietà propri delle relazioni affettive di coppia”.
Volendo semplificare, benché riguardo al matrimonio tra persone dello stesso non ci sia obbligo di ratifica da parte degli stati menbri della UE e non sia possibile contrarre matrimonio omosessuale in Italia perché non esiste una legge specifica nel nostro paese che ne preveda la fattibilità, la suprema Corte ha di fatto indirizzato una richiesta specifica al Parlamento di accelerare l’iter di approvazione in materia di diritti umani dei singoli e della loro vita affettiva, come previsto dall’articolo due della nostra Costituzione e come peraltro raccomandato dall’Unione Europea stessa.
Al vaglio c’è Il disegno di legge basato sul modello tedesco, che prevede la formalizzazione di un legame affettivo stabile, sia etero che omosessuale e il riconoscimento dei figli già avuti da uno dei due partner.
Sono esclusi dalla regolamentazione il matrimonio e l’adozione ex novo per le coppie gay.
Se da un lato questa limitazione divide gli omosessuali tra coloro che vorrebbero vedere riconosciuti tutti i loro diritti senza esclusioni (come già accade per esempio in Francia, Spagna e Inghilterra, oltre che in Svezia, Norvegia, Finlandia, Olanda, Belgio, Danimarca, Portogallo, Islanda, Malta e Lussemburgo) e coloro che si accontentano di andare per gradi anche senza matrimonio e adozioni, dall’altra proprio questa limitazione potrebbe creare le condizioni di una convergenza trasversale in Parlamento, consentendo quindi alla legge stessa di essere approvata.
Intanto, nell’attesa che la discussione entri nel vivo, i gay, i loro amici, simpatizzanti e sostenitori della parità dei diritti si preparano a un flashmob pacifico indetto dalle associazioni su tutto il territorio nazionale nelle principali piazze di 26 città.
L’appuntamento è per la giornata di San Valentino, la giornata dell’amore per eccellenza. L’intento è quello di voler mostrare pubblicamente che il sentimento tra persone dello stesso sesso è lo stesso di una coppia tradizionale e che, proprio per questo, merita, quantomeno, una tutela legislativa.