Uscire dall’euro: cosa pensa davvero Matteo Salvini
13/02/2014 di Alessandro D'Amato
Su Libero di oggi è pubblicata una lunga intervista a Matteo Salvini, dove il neosegretario della Lega Nord parla di un incontro con Renzi per parlare del nuovo governo e della posizione della Lega. E soprattutto, Salvini parla della sua battaglia sull’uscita dell’Italia dall’euro. Lo fa partendo dall’intervista di Flavio Tosi a 24 mattino. Un’intervista in cui il sindaco di Verona ha totalmente sconfessato la linea del segretario. Ma Salvini dice che lui e Tosi si sono chiariti:
Tosi ha dubbi sulla battaglia anti-euro.
«Ci siamo chiariti. La linea della Lega è una ed è quella di sette premi Nobel: fuori dall’euro c’è il rilancio dell’economia. Sul “cosa fare dopo” è invece giusto il dibattito ».
Ora, a parte la patacca dei sei premi Nobel contro l’euro, è giusto ricordare che Tosi nell’intervista a 24Mattino non stava di certo parlando del cosa fare dopo. Era stato invece chiarissimo sull’ipotesi di uscita dall’euro:
No, io dico di no. Vero è che ci hanno fregato fin dall’inizio con il cambio, a favore del marco e a sfavore della lira. Poi l’euro non lo svalutano perché vince la politica della Germania, danneggiando le nostre esportazioni. Errori che paghiamo carissimi: abbiamo anche firmato il Fiscal compact, che ci costringerà ad aumentare le tasse. In sede europea l’Italia non sa tutelare i propri interessi, mentre la Germania lo fa benissimo. Ma uscire dall’euro avrebbe due effetti: intanto costa carissimo, non è che si torna indietro al cambio precedente. Poi l’Italia, con il debito pubblico che ha, verrebbe subito aggredita dalla speculazione internazionale feroce, un minuto dopo l’uscita dalla moneta unica»,
Dopodiché, l’intervista continua e arriva la vera proposta di Matteo Salvini. Cioé, a ben guardare, tutte:
Appunto. Dopoil “No Euro”cosa c’è? Qual è la proposta?
«Ci può essere un euro a due velocità, il ritorno alle monete nazionali, monete specifiche per macroregioni economicamente simili. Il dibattito è aperto, partendo dal presupposto che l’euro ha causato un massacro di massa. Bruxelles ha fatto danni a tutti, tranne alla Germania. Il professor Borghi pensa a un euro a due velocità per le due Europe».
Però in questo caso la Padania non finirebbe nell’Europa economicamente più debole, al pari del Mezzogiorno?
«L’euro è una palla al piede e il Nord ha pagato un prezzo più salato del Mezzogiorno, gli unici che difendono questa moneta sono i grandi imprenditori che magari hanno chiuso in Italia per riaprire in Cina ».