Vaccini e autismo, arriva l’indagine a Trani
24/03/2014 di Dario Ferri
Anche la procura di Trani indaga sul presuntissimo (ed escluso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) rapporto tra vaccini e autismo, dopo la discutibile sentenza del tribunale di Rimini nel 2012. Scrive il Corriere della Sera, che cita i quotidiani locali:
La Procura di Trani ha avviato un’indagine sulla somministrazione del vaccino trivalente non obbligatorio Mpr, contro morbillo, rosolia e parotite, e sulle sue possibili connessioni con l’insorgenza dell’autismo. All’inchiesta, aperta dal pubblico ministero Michele Ruggiero per lesioni colpose gravissime, stanno lavorando i carabinieri del Nas che, rivela la stampa locale, cercheranno dati e documenti medici soprattutto degli ultimi cinque anni, focalizzando l’attenzione anche su chi ha finanziato le campagne di vaccinazione facoltative. Gli accertamenti sono partiti dopo la denuncia dei genitori di due bambini ai quali è stata diagnosticata dai medici una sindrome autistica «a insorgenza post vaccinale» che, secondo le denunce, potrebbe essere stata causata proprio dal vaccino Mpr. L’ipotesi di reato per adesso è contro ignoti.
La mappa del Cfr sui danni dell’isteria anti-vaccini (l’articolo completo è qui)
E’ appena il caso di ricordare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già escluso ogni tipo di rapporto tra vaccini e autismo:
«I dati epidemiologici disponibili non mostrano nessuna evidenza di correlazione» dicono dall’Oms, né tra il vaccino trivalente Mpr per morbillo e l’autismo né «per ogni altro vaccino infantile». Il documento pubblicato nel 2013 dall’Oms svela che la prevalenza della malattia è di un caso ogni 160 e parla però più correttamente di «disordini dello spettro autistico » per sottolineare che si tratta in realtà di una serie di malattie diverse. Ancora poco, conferma l’Oms, si sa delle cause, ma le evidenze scientifiche suggeriscono che vari fattori genetici e ambientali possono influire.
VACCINI, AUTISMO E COMPLOTTISMO – Come abbiamo raccontato qui, sul nesso di causalità, invece, c’è molto da dire. Lo schieramento che sostiene la connessione tra vaccini e autismo è molto ampio. Di esso fa parte l’intera galassia complottista, come dimostrano i post pubblicati sui siti che si occupano di signoraggio, a riconferma del fatto che quando si crede ciecamente a un complotto immaginario, si finisce per credere a qualsiasi altra bufala. C’è poi un fronte politico, anche questo più evidente tra gli stessi partiti e movimenti già permeati da teorie complottiste di ogni genere, per cui non meraviglia che la tesi sia piuttosto diffusa tra gli aderenti al movimento (partito) di Beppe Grillo, visti i numerosi precedenti in questo campo. Non mancano numerosi siti Web anti-vaccini. Ma, soprattutto, c’è anche un fronte “istituzionale”. Ossia, ci sono medici che la pensano proprio così. Questo non deve stupire. Tanto per ricorrere a un esempio che potremmo definire di scuola, nel complottismo dell’11 settembre 2001 ci sono ingegneri convinti che le Twin Tower siano venute giù per l’azione di esplosivi da demolizione. Certo, si tratta di qualche ingegnere su milioni, ma fanno un chiasso ben maggiore del loro numero.
PER COLPA DI CHI – Il The Wall Street Journal di recente ha riferito di un’epidemia di morbillo tra i bimbi britannici e di un’altra in Texas, tutte legate alla mancata vaccinazione. da novembre del 2002 nel Galles sud-occidentale ci sono stati 1.219 casi di morbillo riesptto ai 105 dell’anno precedente, il 10% dei pazienti è finito in ospedale,un venticinquenne è morto. Ad agosto 21 bambini della Eagle Mountain International Church, che sorge vicino a Fort Worth, in Texas, hanno preso il morbillo. Il pastore della congregazione era proprio uno di quelli che aveva pensato di fare una cosa giusta invitando i fedeli a non vaccinare i bambini per paura dell’autismo. Si è invece sbagliato, ma adesso non pagherà per quei bambini malati, come non pagheranno per le migliaia di malati e per le vittime gli autori della ricerca e quelli che l’hanno divulgata solo perché dava corpo ai loro timori o perché faceva gioco alla loro visione del mondo.