Vaccini, la protesta dei presidi contro il decreto: «Non siamo carabinieri»

14/09/2017 di Redazione

Non sono solo una parte dei genitori a lamentarsi per il decreto Lorenzin sui vaccini obbligatori per i bambini iscritti a scuola. Anche i presidi denunciano in questi giorni delle difficoltà nell’applicazione delle nuove norme. I dirigenti scolastici non si dicono contrari alla legge approvata quest’estate ma preoccupati per i nuovi compiti di controllo che gli sono stati affidati: hanno dieci giorni di tempo prima di inoltrare alle Asl l’elenco delle famiglie non in regola con le vaccinazioni.

DECRETO VACCINI, I PRESIDI PROTESTANO

Il quotidiano La Stampa, in un articolo a firma di Paolo Russo, riporta alcune dichiarazioni dei rappresentanti dei presidi, che sottolineano di non essere «carabinieri»:

«Non devono metterci nelle condizioni di dover fare i carabinieri. Stiamo applicando la legge sui vaccini ma ci sentiamo presi tra l’incudine del principio etico dell’accoglienza e del diritto allo studio e il martello della tutela della salute». Ezio Delfino parla a nome dei suoi colleghi della Disal, una della associazioni dei dirigenti scolastici, in prima linea nell’applicazione della legge sulle vaccinazioni obbligatorie. «Parlare di caos mi sembra esagerato perché abbiano notizia di casi molto sporadici di mancato ingresso ad asili e materne, però ci stanno facendo fare un lavoro di accertamento delle documentazioni che non è il nostro ma di chi ha competenze sanitarie nelle Asl», gli fa eco Giorgio Rembado, a capo del’Anp, l’associazione nazionale presidi.

 

LEGGI ANCHE > «I vaccini fanno male». Gli incredibili commenti sotto al post di Msf per i vaccini in Congo

 

E quello sui vaccini è un accertamento reso ancora più difficile dall’ostilità di genitori free vax. Qualcuno ha pensato di far arrivare una diffida da legale ai dirigenti che chiedevano il curriculum vaccinale mentre altri si sono appellati alle forze dell’ordine (sono meno di un centinaio finora le segnalazioni sui respingimenti pervenuti alle organizzazioni dei dirigenti scolastici). La soluzione sembra essere quella del dialogo con le mamme e i papà scettici:

«La legge ci concede 10 giorni prima di trasmettere la lista degli inadempienti alle Asl e noi – confida Delfino – stiamo utilizzando questo tempo per spiegare alle famiglie come adeguarsi, anche perché in molti casi non sono ideologicamente contrarie ai vaccini, ma magari non hanno capito cosa fare o semplicemente sono tornate ora dalle vacanze».

Per mettersi in regola i genitori devono presentare un’autocertificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione del figlio, l’eventuale esonero o la presentazione all’azienda sanitaria di una richiesta a effettuare i vaccini obbligatori.

(Foto da archivio Ansa. Credit: ANSA / LO MELE)

Share this article
TAGS