«Le vaccinazioni obbligatorie sono scese sotto il 95%, siamo sotto la soglia di allarme»
20/10/2015 di Redazione
Dopo l’allarme per il calo di vaccinazioni è arrivato il tempo di rimediare. La strategia completa per risalire la china è tracciata nelle circa 80 pagine del piano nazionale vaccinazioni. Il documento prevede di mantenere lo stato polio-free, raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free, e garantire l’offerta attiva gratuita dei vaccini nelle fasce d’età e popolazioni a rischio. Ma non solo.
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VACCINI, PIANO NAZIONALE DA 620 MILIONI –
Il piano nazionale riguarda anche soluzioni «per l’innovazione tecnologica, per lo sviluppo di nuovi vaccini, per la possibilità di combinare antigeni in maniera diversa e migliore dell’attuale», con un costo che ammonterebbe a circa 620 milioni di euro. Vengono evidenziati i risparmi che derivano da una vaccinazione massiva e l’aumento in termini di pil derivante dalla promozione di buone pratiche nella salute e dalla prevenzione delle malattie. È stato dimostrato che per ogni euro investito in vaccini lo Stato ricava almeno 4 euro per effetto di costi evitati e vantaggi per la fiscalità. ‘«Non vaccinare contro una malattia prevenibile – si legge ancora nella bozza – quindi, se da un lato determina un risparmio, limitato, di risorse legate all’acquisto e alla somministrazione dei vaccini, dall’altro rappresenta invece un costo spesso assai più rilevante tanto in termini di salute (qualità della vita) che economici (costi diretti e costi indiretti)».
VACCINI, L’ALLARME –
Intanto continua il dibattito sull’opportunità di rendere le vaccinazione obbligatorie. Il Codacons attraverso il suo Presidente Carlo Rienzi si dice «pronto ad una raffica di denunce contro le vaccinazioni di massa». «Vaccinarsi è utile e sicuro», è invece la risposta del Presidente della Società Italiana di Igene, medicina preventiva e sanità pubblica, Carlo Signorelli. Sicuro non solo «per il singolo individuo ma anche per tutta la collettività», soprattutto in relazione alla diminuzione consistente delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate «che sono scese sotto il 95% e dunque sotto la soglia di allarme». Allarme che è stato lanciato due settimane dall’stituto Superiore della Sanità e subito raccolto dall’Aifa. Secondo i dati le vaccinazioni sono calate al di sotto del 95% per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B. La percentuale dei vaccini contro il morbillo, la parotite e la rosolia ha raggiunto una copertura dell’86%, in calo di oltre il 4% in appena un anno.
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: Karl-Josef Hildenbrand)