La storia di Valentina, insegnante trans, goleador della squadra di calcetto femminile
09/04/2017 di Redazione
Valentina, trans che sta per concludere il suo percorso verso l’essere donna e insegnante in una scuola media, è riuscita nel suo grande sogno: giocare a pallone. La donna è attaccante della squadra femminile amatoriale Le Tegnizze di Verona.
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La sua storia la racconta il Corriere di Verona:
«Da uomo nelle squadre maschili mi emarginavano, pativo l’irruenza e le maggiori capacità atletiche degli altri maschi. Anche se tecnicamente ero brava, mi escludevano». Così per Valentina, trans che sta per concludere il suo percorso e insegnante in una scuola media, diventare donna ha coinciso anche con l’aspirazione della sua vita: giocare a calcio. «All’inizio non è stato facile – rivela -. Una squadra di ragazze che si apre ad accogliere una persona in transizione e quindi con caratteristiche fisiche ancora maschili… un gesto rivoluzionario. Un modo per sperimentare la ricchezza nella diversità. Non sono mancati gli imbarazzi: gli spogliatoi, le docce. Avevo il terrore di entrare nello spogliatoio femminile e la doccia poi cercavo sempre di farla per ultima. Ma abbiamo trovato un modo di convivere. L’unica regola in questa squadra è la passione per il calcio e divertirsi insieme. Ci sono state partite in cui sono addirittura scesa in campo con la parrucca, perché all’epoca avevo i capelli corti. E in un tiro di testa mi è pure volata via…».
Valentina quindi è diventata giocatrice ufficiale della squadra, in campo in tutti i tornei, una partita dopo l’altra.
Nessun vantaggio nelle performance atletiche? «La terapia con estrogeni e antiandrogeni richiesta nella transizione blocca il testosterone chiarisce Valentina – il corpo si conforma quindi al femminile, cresce il seno e anche le capacità atletiche diventano le stesse di quelle di una donna. Io comunque con il mio metro e 66 di altezza e 54 chili di peso ho sempre avuto la struttura fisica di una donna. Poi certo quello che conta alla fine è il talento in campo».
(foto copertina Pixabay)