Gli insulti e le minacce di morte a Valentina Ventura, la madre del neonato di Settimo Torinese
01/06/2017 di Stefania Carboni
«Ammazzati p*** t**** ammazzati tu». E ancora: «Devi morire di una morte lenta e dolorosa». Questi sono solo alcuni degli insulti sul profilo Facebook di Valentina Ventura, sottoposta a fermo e accusata di omicidio per aver gettato suo figlio, appena nato, da una finestra del secondo piano, uccidendolo. Il piccolo era stato trovato agonizzante in via Turati, di fronte ai balconi del civico 2, proprio dove abita la 34enne. Recuperato grazie all’intervento di alcuni passanti, il bambino, un maschietto, è poi deceduto al Regina Margherita di Torino. Dalle indagini emerge come Valentina Ventura, dopo il gesto, abbia accompagnato l’altra figlia di 3 anni all’asilo. Come se nulla fosse. Sembra chiaro che si tratta di una madre che potrebbe avere evidenti problemi mentali. Ma la giustizia social arriva prima ancora di quella di un’aula di tribunale.
Ma ammazzati p***a di m***a… Non meriti di vivere neanche un secondo… (Gessy)
Maledetta !!!! Ti auguro una morte lenta e sofferente (Arben)
Sei una **** se ti dovrei incontrare xstrada ti faccio fare la fine peggio di come ai fatto fare a quella bamb crepa pezza ri pulla cunsunta a tiesta tanna scippari (Francesca)
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C’è anche chi, nei commenti, ipotizza perfino la complicità del marito. Come se non ci fosse già abbastanza dolore nel dolore.
«Capisco lo sgomento e la rabbia, ma non dobbiamo farci guidare dagli istinti», ha dichiarato il sindaco di Settimo Torinese Fabrizio Puppo, che ha invitato tutti ad abbassare i toni.
La donna ha confessato l’omicidio. Il marito risultava all’oscuro della gravidanza. Quello che ipotizzano gli inquirenti è che la donna temesse un’altra nascita difficile. La sua bambina – spiega oggi La Stampa – ha una grave malattia ereditaria, di cui è affetto anche il padre. Una malattia degenerativa, che colpisce i nervi partendo dalle gambe e può portare alla paralisi. Secondo gli inquirenti potrebbe esser stata quella paura, assurda, ad aver spinto la donna all’omicidio. Ma è solo una ipotesi, si scava ancora in cerca di una verità. Nel mentre però la caccia alle streghe è partita. Come sempre. Sulla bacheca Facebook Valentina, qualche mese fa, ringraziava tutti per gli auguri di compleanno. Sotto oltre 2 mila commenti in poche ore. La maggior parte minacce di morte e insulti. Una assurda processione dove il mostro di turno viene lapidato virtualmente. «Tr****» in caps lock e poi invio. Soddisfazione immediata al commento, qualche like ricevuto. Chi è la bestia?