Je suis Valentino Rossi. E Zidane, Maradona, Totti, Senna, Cantona.
26/10/2015 di Boris Sollazzo
VALENTINO ROSSI HA RAGIONE –
Ma che ne sapete voi di cosa vuol dire giocarsi un mondiale.
Che ne sapete voi di un uomo che ha fatto un miracolo fuori tempo massimo, a 36 anni, quando la vita di un centauro ormai è buona per collaudare e sfruttare wild card, facendo una stagione spettacolare, costantemente ostacolato da tre piloti coalizzati contro di lui in barba alle case motociclistiche per cui guidano, in nome del passaporto comune e dell’invidia per una “decima” che il Dottore merita.
Che ne sapete voi di quanto ti possa amareggiare che quel piccolo ipocrita, Marc Marquez, che da anni ti blandisce a parole e ti rompe le scatole in pista – e tu, sempre, sorridi e passi avanti, perché questo sport ti piace e chi ci mette faccia e cuore, come Andrea Iannone, può anche toglierti il primato, e avere la tua stima e la tua amicizia, ma non quello che tiene il tuo poster in camera da sempre, ma forse solo per tirarci le freccette – e fa di tutto per toglierti un sogno. Perché non è stato capace, immaturo e poco intelligente, a tenerti testa. E dà la colpa a te. E te la giura, e tu lo sai, perché il vigliacchetto manda il suo manager a dirtelo. Giuda diede un bacio, lui ha mandato il suo galoppino.
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