Valeria Solesin, parla il fidanzato: «L’ho abbracciata per due ore mentre mi fingevo morto»
22/11/2015 di Redazione
La teneva stretta a sé, in silenzio, mentre i terroristi passavano tra i corpi stesi a terra per dare l’ultimo colpo di grazia. Andrea Ravagnani, fidanzato di Valeria Solesin, la ricercatrice uccisa al Bataclan di Parigi racconta a il Gazzettino le ultime due ore con la ragazza. «Per due ore mi sono finto morto e sono stato abbracciato a Valeria. I terroristi dell’Isis passavano tra i feriti del teatro Bataclan per dare il colpo di grazia alle vittime».
Tutti e tre i ragazzi raccontano di aver visto Valeria morire, raggiunta da un solo colpo che le è stato fatale. Dall’autopsia si evince che il proiettile sparato dai fucili dei terroristi l’ha colpita sulla parte sinistra del volto entrando nel naso e lacerando il labbro, per trapassare la mandibola fino a conficcarsi nella spalla sinistra uscendo schiena. Un colpo fatale al volto e Valeria Solesin è morta in pochi istanti.
LEGGI ANCHE: Parigi, la famiglia di Valeria: «Niente odio. Lei non ce lo perdonerebbe»
VALERIA SOLESIN, IL FIDANZATO E I FUNERALI
– I funerali della ragazza si terranno martedì, in Piazza San Marco. Saranno funerali di Stato: presenti il capo dello Stato Sergio Mattarella e probabilmente anche il premier Matteo Renzi. La piazza veneziana sarà blinbdata, con in campo quattrocento agenti. I genitori di Valeria hanno accolto la proposta del sindaco Luigi Brugnaro di mettere a disposizione San Marco per l’ultimo addio alla giovane. «Per volontà della famiglia – recita il comunicato – la cerimonia sarà officiata con rito civile e aperta alle donne e agli uomini di ogni credo».