Lo strano caso del trasporto ferroviario in Valle d’Aosta

POSTI DI LAVORO IN PERICOLO – Gregorio Pascale, direttore della Direttore della Direzione Piemonte Valle d’Aosta, come ricorda Aosta Sera ha incontrato ieri nel capoluogo i rappresentanti sindacali rilanciando quello che vuole Trenitalia: 70 milioni di euro per coprire gli ultimi tre esercizi. Salvatore Spataro, segretario dell’Orsa, riconosce che questo denaro spetta a Trenitalia ma allo stesso tempo chiede un intervento al ministero delle infrastrutture ed alla Regione affinché la situazione possa sbloccarsi. Trasporti Italia propone la voce di colui che in questa storia appare come il convitato di pietra, ovvero la Regione Valle d’Aosta. L’assessore regionale al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha spiegato che la questione non è di facile risoluzione a causa di un contesto normativo complesso.

La stazione di Morgex (Wikipedia)
La stazione di Morgex (Wikipedia)

IL QUADRO NORMATIVO – Al momento, come riferisce Marguerettaz, devono esserci «specifici accordi e impegni dello Stato e che, in attesa della loro definizione pone il contratto di servizio in capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, vede quest’ultimo evidentemente, farsi carico dei relativi oneri». Quindi deve pagare il Ministero, con Aosta che ha espresso la propria ferma indignazione per il taglio prospettato. Per essere ancora più chiaro, l’assessore ha ripercorso il quadro normativo. Il decreto legislativo 194/2010

subordina il trasferimento delle competenze alla definizione di una serie di Accordi di Programma relativi alle risorse per il servizio ferroviario ed agli investimenti sulla linea, accordi tuttora da sottoscrivere a causa della sostanziale indisponibilità dello Stato

La legge 220/2010, ovvero la legge di stabilità 2011, prevede all’articolo 1, comma 160, che

la Regione Autonoma Valle d’Aosta concorre al conseguimento del riequilibrio della finanza pubblica anche mediante l’assunzione di oneri relativi all’esercizio di funzioni statali, relative ai servizi ferroviari di interesse locale

e la legge 147/2013, legge di stabilità 2014, prevede all’articolo 1, comma 515, a

specifiche intese tra lo Stato e la Regione la definizione degli ambiti per il trasferimento o la delega delle funzioni statali e dei relativi oneri finanziari riferiti ai servizi ferroviari e ad apposite norme di attuazione il completamento del trasferimento

Infine, il decreto legge 151 del 30 dicembre 2013, prossimo alla scadenza,

attribuisce allo Stato il pagamento a Trenitalia S.p.A. dell’importo di 23 milioni di euro per il servizio reso nel 2013 e, per i servizi a partire dall’anno 2014, prevedendo la possibilità di stipulare apposite convenzioni tra Regione e Trenitalia S.p.A

E come al solito esce fuori un pastrocchio senza pari. Trenitalia vuole i soldi dalla Regione che dal canto suo aspetta che Roma faccia quanto è dovuto dalla legge. Ed i treni vengono cancellati, impedendo attraverso la decadenza del decreto, che Aosta possa siglare accordi con Trenitalia.

(Wikipedia)
(Wikipedia)

MANCANO I DECRETI ATTUATIVI – E Marguerettaz ha fatto capire la cosa in maniera chiara al Ministero delle Infrastrutture con una lettera, ripresa da Valledaostaglocal, in cui ricorda che un taglio della mobilità ferroviaria danneggerebbe tutta la Regione, aggiungendo che al momento mancano i decreti attuativi per fare in modo che Aosta possa concordare con Trenitalia il futuro del servizio su binari. Inoltre il quadro legislativo attuale impedisce all’amministrazione di trasferire l’onere per il servizio, con la conseguenza che la spesa non può essere presa in carico dalla Regione. Un ennesimo pasticcio all’italiana, quindi, caratterizzato da una nube normativa che impedisce di fare la minima chiarezza nel rapporto tra Stato e Regioni.

UN ACCORDO IN EXTREMIS? – A quanto pare Trenitalia avrebbe sospeso il taglio, come riporta il sito della Regione, visto che il Ministero delle Infrastrutture si è impegnato a definire la questione contrattuale con il coinvolgimento della Regione. Ma al momento, aggiungiamo noi, questo accordo non può bastare. Se non viene approvato il decreto legge ancora in attesa di attuazione entro pochi giorni, lo Stato non avrà più l’obbligo di pagare 23 milioni di Euro a Trenitalia per l’espletamento del trasporto regionale in Valle d’Aosta. Ed a quel punto saremmo ancora punto ed a capo. Magari non tra un giorno, o forse neanche tra un mese. Certo, si potrebbe produrre un altro decreto, ma saremmo ancora al punto di partenza. In mancanza di un quadro normativo chiaro e definito questo problema si ripresenterà e la Valle d’Aosta rischierà ancora di trovarsi senza treni, fino alla prossima decisione emergenziale. E la necessità di mantenere alta l’attenzione sul tema è stata lanciata dal segretario regionale della Filt-Cgil Antonio Fuggetta che, come ripreso da Valledaostaglocal ha dichiarato:

Adesso non dobbiamo mollare: la Valle d’Aosta deve realizzare al più presto un Piano regionale integrato dei trasporti

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