«Veronica Panarello ha agito da lucidissima assassina»

Veronica Panarello è una «lucidissima assassina», secondo i magistrati del Tribunale del Riesame di Catania che per questo hanno rigettato l’istanza di scarcerazione avanzata dal suo avvocato. La decisione è dello scorso 3 gennaio ma le motivazioni sono state pubblicate oggi. La donna è accusata della morte del figlio, Loris Stival, trovato morto lo scorso 29 novembre in un canalone nei pressi di un vecchio mulino in località Scoglitti, vicino Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa.

«Veronica Panarello ha agito da lucidissima assassina»
Andrea Di Grazia/Lapresse

«UN’ELEVATISSIMA CAPACITÀ CRIMINALE» –

Secondo i giudici la donna avrebbe mostrato «una capacità elaborativa di una pronta strategia manipolatoria» e una «insospettabile tenuta psicologica» che supportano «il giudizio di elevatissima capacità criminale». Veronica Panarello «con agghiacciante indifferenza, ha agito da lucidissima assassina manifestando una pronta reazione al delitto di cui si è resa responsabile» con la «volontà di organizzare l’apparente rapimento del figlio Loris».

 

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DIMOSTRATA L’ASSENZA DI PIETÀ –

La donna, attualmente detenuta a Agrigento, avrebbe tenuto per i giudici, come riportato dal Corriere della Sera, una «sconcertante glacialità nell’ordire la simulazione di un rapimento a scopo sessuale», e una «impressionante determinazione nel liberarsi del cadavere del figlio, scaraventandolo nel canalone» per «lucidamente occultare le prove del crimine». La donna deve quindi restare in carcere secondo i giudici perché «è evidente il rischio di inquinamento probatorio di cui l’indagata potrebbe rendersi artefice». Ma non solo. Ci sarebbe, per lei, anche «il rischio di recidivanza» perché ha dimostrato un’«odiosissima crudeltà e assenza di pietà» nel delitto con «una totale incapacità di controllo della furia omicidiaria». (Photocredit Andrea Di Grazia/Lapresse)

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