Amore criminale: la storia di Veronica

11/11/2016 di Boris Sollazzo

AMORE CRIMINALE VERONICA VALENTI –

Aveva appena perso la mamma, Veronica Valenti. Era vulnerabile, fragile, sola. E quel ragazzo forte, attento, che sembrava capirla in tutto e per tutto sembrava perfetto. Veronica non aveva pregiudizi, era solare e aperta, il colore della pelle di Gora Mbengue non era un ostacolo. E si affidò a lui. Perse se stessa, la sua identità, infine la vita. Trentacinque coltellate all’addome, ma altri esami sostengono che i colpi potrebbero essere stati 60 (la zona colpita era così straziata da non permettere quel macabro conteggio con precisione). L’ha uccisa con ferocia, puntando al luogo della vita e togliendola. Veronica Valenti aveva capito cosa le stava succedendo, voleva uscire dalla spirale ossessiva di un amore malato e criminale, lui non glielo ha permesso. Aveva solo 30 anni, lui quasi 28.

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AMORE CRIMINALE LA STORIA DI VERONICA VALENTI –

Era molto amata, questa giovane donna. Dal padre, la cui rabbia non si è placata con gli anni.

Le dicevo sempre che bisogna stare attenti. Loro hanno altre culture, altre religioni , altri modi di vivere. Ma ora ogni parola è inutile, come diciamo noi siciliani, tutte chiacchere perse sono, Veronica non c’è più

E lo zio, che a Giallo dichiarò

Non riesco a parlare senza piangere. Il dolore per la morte assurda di Veronica non passerà mai, anche se dicono che il tempo cura tutte le ferite. Sono convinto che certe cicatrici non guariranno mai

E quell’amico che li vide insieme per l’ultima volta.

Erano innamorati, non me lo spiego. Se solo avessi capito, l’avrei ucciso con le mie mani.

Veronica lavorava all’Ikea di Catania, era di Belpasso, aveva tanti amici e amava divertirsi. Un anno prima del giorno fatale, incontrò Gora Mbengue in una discoteca: lui era molto noto nella movida catanese, in particolare in un club di Sigonella. Magazziniere e ambulante abusivo, se la cavava, e aveva il pallino delle belle macchine e delle belle donne. La Valenti cercava distrazione, attenzione, amore. Viveva con il papà Giuseppe, tecnico specializzato in servizio alla base militare di Sigonella, in via Quarta Retta Levante, al civico 251: facevano squadra i due, dopo la dolorosa morte della madre. Era responsabile e più matura della sua età, fin da quando frequentava lo scientifico di Paternò, ogni giorno faceva la pendolare sulla sua Peugeot 107 tra Belpasso e Catania. “Era una brava ragazza, tutti lo devono sapere” disse il giorno dopo l’inconsolabile padre, in lacrime. Il 26 ottobre 2014 il solito piccolo uomo, incapace di amare ma allenato ad odiare, aveva pianificato l’orrore a cui avrebbe sottoposto quella che considerava la sua donna. Spietato, violentissimo. Lasciando Giuseppe, solo e disperato, ma un intero quartiere orfano del suo sorriso, della sua gentilezza. Tutti increduli. Tutti al suo funerale, perché non volevano lasciar andare via quella giovane così a modo, così speciale.

LE IMMAGINI DEL FUNERALE DI VERONICA VALENTI:

Il tranello è il solito, un copione abusato dai femminicidi, ma in cui spesso si casca. Per amore, disponibilità, rispetto. Un incontro chiarificatore. Lui scese: ciabatte ai piedi e un coltello nascosto. Quando lei le ribadì al no al tornare insieme, lui aveva già deciso. Doveva morire. Lasciò Veronica adagiata sullo sterzo, uccisa dai suoi fendenti decisi, senza rimpianti.

AMORE CRIMINALE CHI E’ GORA MBENGUE –

Gora. Gorino. Boy Jordan. The Boss. Erano tanti i soprannomi che cucivano addosso a questo giovane ragazzo intraprendente e spaccone. Tanto da amare più di altri quello peggiore, “bad boy”, forse per la consapevolezza di quel lato oscuro che l’avrebbe portato all’inferno. Nato il primo gennaio del 1987, ebbe, nel 2014 un brusco cambiamento. Lo descrivevano come simpatico, socievole, sempre pronto a divertirsi e innamoratissimo di Veronica, ricambiato, solo fino a pochi mesi prima. Poi, il buio. Un amico comune di entrambi descrive bene questa involuzione.

Prima era un ragazzo normale ultimamente però era strano, litigava spesso con molta violenza, qualche settimana fa ad esempio aveva spaccato un sopracciglio ad un mio amico con un pugno soltanto perché parlava con Veronica

Magazziniere in un’azienda di bibite, arrotondava non di rado facendo l’ambulante abusivo. Senza vizi – non beveva né fumava – amava la musica hip hop.
Ma la storia in cui credeva tanto, finisce. Per colpa delle sue bugie, della sua passione per le belle donne, per quel cambiamento che nel rapporto con Veronica si era fatto ancora più accentuato. Fino al 26 ottobre 2014, fino a quelle decine di coltellate inferte con rabbia lucida, premeditata. “Se mi dice no, l’ammazzo” si disse, come confessò il giorno dopo alle forze dell’ordine, che trovarono le sue ciabatte nella macchina, la Peugeot 107 di lei che diventò il luogo di quel delitto bastardo. Al processo ha preso il massimo della pena, 30 anni.

Rimane, di tutta questa storia, il colore rosso. Del sangue di Veronica Valenti, della panchina che a Belpasso la ricorda, dei sandali che grazie a papà Giuseppe sono diventati simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Quelli che aveva ai piedi quella sera, alle 22,15, quando la sua vita si è spenta a Via Tezzano, tra le urla di lei che hanno spinto i vicini di lui a chiamare la polizia, troppo tardi. Era morte quella 30enne che voleva un’altra vita, per mano di un assassino senza pietà, poi fermato a Via del Plebiscito.

AMORE CRIMINALE IL PROGRAMMA –

La vicenda è stata ricostruita con la tecnica della docu-fiction, vero marchio di fabbrica di Amore Criminale, che anche quest’anno si avvale della collaborazione dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato.
A guidare lo spettatore nella puntata è quest’anno Asia Argento, che accompagnerà passo dopo passo il pubblico negli snodi delle storie, mentre, a leggere una pagina degli atti processuali relativi alla storia di Veronica, sarà l’attore Fabio Boga. In studio anche Cristina Cerrato, avvocato esperto nella tutela delle donne e dei minori vittime di violenza.

Nella puntata anche la storia di un uomo, uno stupratore, che violentò una sconosciuta e che ora è nel pieno di un percorso di cura e recupero. L’altra, terribile, faccia degli amori criminali. Su Rai 3, stasera 11 novembre 2016, alle 21.15.

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