Viaggio nell’ospedale abbandonato di Chernobyl
04/01/2013 di Valentina Spotti

Era il 26 aprile 1986, intorno a mezzanotte, quando il reattore numero 4 dell’impianto nucleare di Chernobyl esplose in seguito a un errore nella conduzione di un test di sicurezza.
Guarda le foto:
IL DESERTO DI CHERNOBYL – L’incidente fu uno dei più devastanti della storia e gli esiti furono catastrofici. L’intera zona intorno alla centrale fu evacuata e da 27 anni la città di Pripyat – 50.000 abitanti, la maggior parte dei quali impiegati nell’indotto della centrale – è ormai una città fantasma. Gli abitanti furono costretti ad abbandonare ogni cosa, lasciando case ed edifici che fino a qualche ora prima erano perfettamente funzionanti e pieni di vita.
Gli effetti di Chernobyl
nbsp;
La città abbandonata dopo Chernobyl
LEGGI ANCHE: Chernobyl prima e dopo il disastro – Foto
STRUTTURA MODELLO – Timm Suess, è un fotografo specializzato in edifici abbandonati e, ha realizzato per il The Atlantic un fotoreportage all’interno dell’ospedale di Pripyat, un tempo considerata una “struttura modello” e fiore all’occhiello dell’Unione Sovietica. L’ospedale poteva ospitare fino a 400 pazienti, racchiudeva al suo interno tre cliniche e una serie di laboratori. Furono molte le persone che, avvelenate dalle radiazioni dell’incidente, furono inizialmente curate in quelle stanze. Ma, durante l’evacuazione della città, anche l’ospedale venne abbandonato. Come tutto il resto.
Guarda le foto:
CITTÀ FANTASMA – Pripyat oggi è una città abbandonata: il tasso di radioattività è ancora troppo alto per permettere di nuovo l’insediamento umano e molti dei suoi abitanti, quelli che non sono morti di cancro e leucemia per gli effetti devastanti delle radiazioni, si sono ricostruiti una nuova vita altrove, lontano dagli spettri di una città che è rimasta ferma a quei giorni di aprile del 1986. Scuole, impianti sportivi, negozi e centri culturali: ogni cosa è rimasta come allora, coperta di ruggine e polvere. Un’immobile testimonianza di una delle pagine più nere della storia del secondo dopoguerra.
LEGGI ANCHE: