La vicenda De Luca getta il Pd Campania nel caos
16/11/2015 di Redazione
La vicenda giudiziaria che coinvolge il governatore Vincenzo De Luca, indagato per concussione dalla procura di Roma, ha gettato nel caos il Pd della Campania. Lo dimostra un attacco della segretaria regionale del partito, l’onorevole Assunta Tartaglione, che ha criticato senza mezze misure il modo in cui la vicenda è stata gestita dall’ex sindaco di Salerno.
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DE LUCA INDAGATO, CAOS AL PD CAMPANIA –
La Tartaglione è infuriata perché l’ex capo della segreteria di De Luca, Nello Carmelo ‘Nello’ Mastursi, al centro dell’inchiesta, si era dimesso solo dal suo incarico in Regione e non dai vertici del Partito Democratico campano, di cui era fino a una settimana fa il responsabile dell’organizzazione. Lo racconta Ottavio Lucarelli su Repubblica:
«Dobbiamo ricostruire il rapporto con i cittadini, oggi confusi da questa vicenda che è stata gestita malissimo sul piano della comunicazione e si è abbattuta come una folgore sul partito creando un forte danno d’immagine al Pd». Il segretario campano Assunta Tartaglione, sponsor e alleata di Vincenzo De Luca, riunisce parlamentari e consiglieri regionali lanciando un forte atto di accusa che, precisa, «non è contro il buon lavoro che De Luca sta svolgendo in Regione, ma contro la pessima comunicazione relativamente all’inchiesta». Atto di accusa non per le battute folkloristiche che accompagnano ogni intervento del governatore ma , piuttosto, per le “bugie” raccontate. A cominciare dal comunicato in cui lunedì scorso la Regione ha annunciato le dimissioni di Nello Mastursi dalla guida della segreteria politica in via Santa Lucia motivandole con l’eccessivo carico di lavoro per poi scoprire, poche ore dopo, che in realtà il braccio destro di De Luca era stato perquisito il mese scorso e che era al centro dell’inchiesta, in cui è indagato lo stesso presidente, sulle minacce per una nomina nella sanità campana.
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La Tartaglione ora chiede «un rapporto diverso tra il partito e De Luca riportandolo nella dialettica normale che deve esserci tra il presidente e il suo partito. Ci vuole un cambio di passo». La segretaria pensa ora ad un esecutivo regionale del partito più snello, composto da solo 7, e non più 20, componenti. Ma i nodi sono anche altri. Lo strappo della corrente di Antonio Bassolino, ad esempio. Come racconta ancora Lucarelli su Repubblica gli uomini più vicini all’ex sindaco ed ex governatore hanno disertato la riunione di ieri nella sede Pd. Bassolino potrebbe pensare a correre alle Comunali con una propria lista.
(Foto di copertina: ANSA / CIRO FUSCO)