«Fate morire mio marito Vincent Lambert»
29/01/2014 di Donato De Sena
Dodici giorni dopo la decisione di un tribunale francese di negare la sospensione dell’alimentazione artificiale di Vincent Lambert, 37enne ricoverato in stato di quasi totale incoscienza presso il centro ospedaliero universitario di Reims, la battaglia legale è già ripartita. Rachel Lambert, moglie di Vincent, ha infatti annunciato di essere intenzionata a ricorrere al Consiglio di Stato per rispettare la volontà del suo compagno di vita e il suo diritto ad una morte dignitosa.
I GENITORI DICONO NO – L’annuncio è arrivato nella giornata di ieri. Rachel ha deciso di ricorrere al più alto grado di giudizio contro la decisione del tribunale amministrativo di Chalons-en-Champagne, nell’est della Francia, che appena due settimane fa ha «ingiunto ai medici di continuare con l’alimentazione l’idratazione via flebo» di Vincent. La battaglia legale della donna era cominciata la scorsa primavera, quando aveva chiesto ai medici dell’ospedale di Reims di sospendere l’alimentazione e l’idratazione del marito. Quando il processo era già stato avviato, era poi arrivato lo stop dei genitori di lui, che dichiaravano di non essere stati messi a conoscenza della decisione e imponevano, quindi, il ritorno al nutrimento del figlio. Era stato proprio l’avvocato dei genitori di Vincent, Jean Paillot, a rendere nota al pubblico la decisione dei giudici di Chalons de Champagne.
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IL GOVERNO PROMETTE UNA LEGGE – Vincent è diventato tetraplegico dopo un drammatico incidente motociclistico nel 2008. In seguito a quell’incidente entrò in coma, per poi passare dallo stato vegetativo a quello di semi incoscienza. Stando a quanto riportato dalle cartelle cliniche Vincent è capace di rispondere agli stimoli esterni, muovendo le pupille quando qualcuno gli rende visita, sorridendo e soffrendo. Lo scontro sul suo destino ha rianimato il dibattito sul fine vita in Francia. Il ministro della Sanità Marisol Touraine è intervenuta sul tema ribadendo l’intenzione di varare un’apposita legge entro l’estate. Insieme a lei anche il capo dello Stato, Francois Hollande, ha recentemente espresso la volontà di veder approvata al più presto una normativa che permetta «in un quadro ben definito» a una persona affetta da una malattia incurabile di chiedere «un’assistenza medica per terminare la propria vita con dignità».