Vitalizio ai parlamentari: Pomicino e De Michelis lo conservano, Previti e Dell’Utri no
08/05/2015 di Redazione
Paolo Cirino Pomicino, Domenico Nania, Roberto Maroni, Claudio Martelli, Gianni De Michelis, Renato Farina, Giorgio La Malfa, Paolo Pillitteri. Sono i nomi degli ex parlamentari che continueranno a ricevere un vitalizio nonostante siano stati condannati in via definitiva per gravi reati.
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Con le nuove regole deputati e senatori che sono stati ritenuti colpevoli di un reato grave non potranno più incassare l’assegno mensile, con una soglia minima però di una condanna a due anni. Si legge oggi sul Corriere della Sera:
L’ex ministro Paolo Cirino Pomicino continuerà a prendere i 5.231 euro e 7 centesimi al mese che ha maturato dopo 27 anni di contributi. Condannato per la maxi tangente Enimont e quindi per finanziamento illecito ai partiti, uno dei reati «peggiori» per chi è chiamato a gestire la cosa pubblica.
E ancora:
Domenico Nania, a lungo parlamentare di Alleanza nazionale anche con incarichi di governo, ha scontato dieci giorni di carcere ed è stato condannato a 7 mesi per lesioni personali legate ad attività violente nei gruppi giovanili di estrema destra all’inizio degli anni Settanta. Ma il suo passato non gli impedirà di percepire 5.938,46 euro al mese. Proprio come Roberto Maroni, condannato a quattro mesi e 20 giorni per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale quando impedì ai poliziotti di entrare nella sede della Lega. Cì’è poi la pattuglia dei socialisti, guidata dall’ex ministro della Giustizia Claudio Martelli, con i suoi 4.684,19 euro al mese che continuerà a intascare nonostante il coinvolgimento nell’inchiesta Enimont, con sentenza definitiva di otto mesi.
Tra coloro che perdono ora il vitalizio ci sono invece Giuseppe Ciarrapico , che dovrà rinunciare a 1.510 euro al mese per la condanna a 3 anni per il crac della Casina Valdier, Arnaldo Forlani, che perderà 5.691 euro per la condanna a 2 anni e quattro mesi per finanziamento illecito ai partiti legato all’inchiesta Enimont, Cesare Previti, che non riceverà 3.979 euro al mese per la sua condanna per corruzione in atti giudiziari, Totò Cuffaro, che si trova in carcere per favoreggiamento alla mafia ha ricevuto finora un assegno mensile di 5.154 euro, e infine Marcello Dell’Utri, in cella per concorso esterno in associazione mafiosa e beneficiario fino ad oggi di un vitalizio si 4.424 euro.
(Foto di copertina: Ansa / Claudio Peri)