Vittorio Sgarbi risponde agli animalisti che lo hanno denunciato per i suoi “Capra”
04/01/2016 di Redazione
Vittorio Sgarbi risponde agli animalisti che lo hanno denunciato per l’uso improprio (secondo loro) della parola capra. Lo fa con un video dove il critico si rivolge a un cane.
Cane!
Ti dirò cane o dovrò chiamarti Dio?
guarda il video:
Cane! Ti dirò cane…Cane! Ti dirò cane o dovrò chiamarti Dio?”L’Aidaa ha presentato un esposto alla Procura di Ferrara contro il critico d’arte che usa come epiteto il nome dell’erbivoro contro i suoi detrattori”Ecco la risposta.
Posted by Vittorio Sgarbi on Lunedì 4 gennaio 2016
«Essendo voi cani, e non capre avete rotto i c**** miei».
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VITTORIO SGARBI E LA DENUNCIA DEGLI ANIMALISTI AIDAA
– Qualche giorno fa Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) aveva presentato un esposto per «verificare se l’uso spregiativo del termine ‘capra’, che lo stesso critico d’arte usa a sproposito, non sia un incitamento al maltrattamento di animali, ai sensi dell’articolo 544-ter del codice penale, oltre che un uso scorretto della lingua italiana». Nella denuncia degli animalisti veniva sottolineato come il termine capra sia «tra gli animali più intelligenti che esistano».
«La nostra è una provocazione – aveva commentato Croce – fatta contro chi delle provocazioni ha fatto un modo di vivere, e quindi a lui chiediamo, oltre che di smetterla di usare impropriamente il nome ‘Capra’ come epiteto, anche di andare a vivere tre giorni con i pastori ed imparare, pascolando le capre, quanto sono intelligenti quegli animali». La risposta del critico d’arte non si è fatta attendere.