Volkswagen: «Il governo Merkel sapeva delle manipolazioni»
23/09/2015 di Andrea Mollica
Volkswagen
, lo scandalo della manipolazione dei gas di scarico dei motori a diesel si è immediatamente allargato. Il governo Merkel sarebbe stato a conoscenza della falsificazione messa in atto dalla più grande azienda automobilistica tedesca, che con la maxi multa e il ritiro di diverse milioni di macchine potrebbe anche rischiare il fallimento. Il Ceo del gruppo, il manager più importante della Germania, si è scusato, e sta lottando per rimanere al suo posto contrastando le numerose voci interne ed esterne all’azienda che ne chiedono le dimissioni.
VOLKSWAGEN SCANDALO
La risposta a un’interrogazione parlamentare dei Verdi comunicata dal ministero dei Trasporti tedesco a fine luglio dimostrerebbe come il governo Merkel fosse a conoscenza delle manipolazioni dei gas di scarico dei motori a diesel che sta travolgendo Volkwsagen. In questi giorni le azioni in Borsa sono crollate, perdendo diverse decine di punti, mentre sul colosso automobilistico incombe la minaccia di una multa da diverse miliardi di euro che potrebbe metterne a rischio la stessa esistenza. Un problema enorme per la Germania, che vede colpito il più grande gruppo del pilastro del Made in Germany, l’industria automobilistica più competitiva del mondo. Nella replica il ministero dei Trasporti federale aveva spiegato di sapere dei software installati per il controllo degli ossidi d’azoto Nox, messi sotto accusa dall’agenzia americana per la tutela dell’ambiente. Sull’utilizzo di questi software di controllo sulle nuove macchine il governo Merkel diceva però di non essere a conoscenza, e di condividere l’opinione della Commissione europea in merito a questo problema. Secondo l’organismo di governo dell’UE i software di manipolazione, la cui esistenza era nota, non erano poi stati rilevanti nell’installazione della maggior parte delle autovetture durante i controlli sui loro gas di scarico. I Verdi accusano l’esecutivo federale di aver aumentato i danni dello scandalo Volkswagen, per non aver indagato su uno scandalo di cui si conoscevano i presupposti.
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VOLKSWAGEN USA
Lo scandalo Volkswagen sta avendo conseguenze molto rilevanti in USA. La procura di New York ha annunciato l’apertura di un procedimento penale, dopo che anche dal Dipartimento di Giustizia erano arrivate indiscrezioni su una possibile causa intentata contro l’azienda tedesca dalla magistratura federale. Al momento si sa che i software che manipolavano i gas di scarico sono stati installati su 11 milioni di vetture, che potrebbero essere ritirare dal mercato dei diesel che Volkswagen dominava negli Stati Uniti. La Commissione europea, che è stata smentita nella sua valutazione sui software alternati gli ossidi di azoto Nox da quanto successo negli USA, ha annunciato la sua intenzione di indagare sul caso. Un problema per tutto il settore automobilistico europeo, e in particolare per quello tedesco. Volkswagen è il gruppo industriale più importante dell’economia tedesca, e le sue difficoltà potrebbero creare numerosi problemi alla Germania. A livello economico principalmente, con un fallimento che Die Welt ipotizza, alla luce della maxi multa, del crollo in Borsa – con quasi 25 miliardi di capitalizzazioni persi in due giorni – e dei diversi milioni di automobili che non potranno più essere vendute. Il Ceo di Volkwagen, Martin Winterkorn, ha chiesto scusa per la manipolazione, tentando così di evitare dimissioni che molti osservatori giudicano obbligate. Nella giornata di ieri si sono diffuse numerose indiscrezioni sull’addio di Winterkorn, il manager più noto dell’industria tedesca, al gruppo, e sulla sostituzione con il Ceo di Porsche, l’azienda che controlla Volkswagen.
Photo credit: Scott Olson/Getty Images