Weimar, quando la crisi distrugge la democrazia

Una banconota da 100 miliardi di marchi

IPERINFLAZIONE, GERME NAZISTA – Le sollevazioni sul suolo tedesco sono continue, e il governo è subito stremato dall’impossibilità di ripagare le sanzioni belliche. Già durante la guerra l’inflazione era cresciuta in modo preoccupante. Per pagare gli enormi costi del conflitto, il governo tedesco comincia a fare a stampare più banconote, per evitare di soccombere alle troppe spese che non è più in grado di affrontare. Questa inflazione, a partire dal 1922, comincia rapidamente ad aggravarsi. Prima si paga pane, latte e patate con alcune migliaia di marchi, poi si passa ai milioni, per infine arrivare a miliardi e addirittura a migliaia di miliardi di marchi. Gli operai vengono pagati ogni giorno, dal ufficio paga corrono subito verso il mercato per spendere tutto e subito, perché un’ora più tardi i prezzi potevano essere già raddoppiati e il giorno dopo le stesse banconote non valevano più nulla. 200 fabbriche di carta stampano, giorno e notte, nuove banconote, francobolli e altri valori con sopra delle cifre sempre più astronomiche. Alla fine del 1923, la giovane Repubblica di Weimar ha appena 4 anni. In questi 4 anni ha visto 2 tentativi di colpo di stato, centinaia di omicidi politici, un’inflazione senza precedenti nella storia e un conseguente esaurimento dell’economia. Il paese è profondamente lacerato e le forme di lotta politica a destra e a sinistra si stanno deteriorando. Per molti le conquiste della democrazia non contano più nulla, anche perché economicamente si sta peggio che prima della guerra. Tra i tentati colpi di Stato falliti c’è il famoso putsch della birreria di Monaco di Baviera tentato dal leader di un nuovo partito, Adolf Hitler. L’ex caporale dell’esercito austriaco e i suoi fedeli nazisti vengono arrestati dopo il loro tentativo di sovvertire l’ordine democratico, e Hitler sfrutta la detenzione per scrivere il suo pamphlet “Mein Kampf”, il manifesto del programma nazionalsocialista.

RINASCITA RUGGENTE – Quando il collasso sembra imminente la giovane Repubblica tedesca si riprende. Arriva il governo il popolare Gustav Stresemann, che pone l’enfasi su nuove relazioni sociali ed internazionali. Dopo l’occupazione della Ruhr da parte delle truppe francesi si arriva al Patto di Locarno, che suggella l’avvio di una fase di pace globale. I due principali architetti della nuova intesa, il ministro degli Esteri francese Aristide Briand e lo stesso Stresemman, vengono insigniti del premio Nobel per la pace. L’economia si riprende grazie all’introduzione di una nuova moneta, il Rentenmark, che circolava a fianco del vecchio marco imperiale. La differenza tra le due valute era la copertura. Il Rentenmark si basava sull’ipoteca statale dei beni dei proprietari tedeschi, mentre il Reichsmark era invece coperto dai possedimenti statali. La nuova moneta fu introdotta anche per placare una situazione sociale ormai esplosiva, visto che sempre più commercianti si rifiutavano di accettare beni pagati con una divisa ormai priva di valore. Stresemann sanò i conti pubblici e si rifiutò di stampare nuova moneta, mentre gli aiuti finanziari dal mondo anglosassone permisero una repentina ripresa dell’industria tedesca. Grazie anche al nuovo clima permesso dal boom economico Berlino divenne la capitale mondiale dell’arte e della cultura. ono gli anni dei film di Fritz Lang e di Murnau, del teatro di Brecht, della pittura di Klee e Kandinsky. Sono gli anni in cui si affermano scrittori come Thomas Mann, Alfred Döblin, Herman Hesse, Erich Maria Remarque, Elias Canetti, filosofi come Martin Heidegger, sociologi come Max Weber. La cultura di Weimar diventa un mito nei salotti di Parigi o di Praga. Nasce l’espressionismo, la “Nuova oggettività”, artisti come George Groz mettono alla berlina il potere, nasce la più originale scuola artistica del ‘900, la Bauhaus. Si insegna architettura, scultura, pittura, fotografia, design. Il suo fondatore è Gropius, un architetto che ha una visione socialdemocratica della società e mira a valorizzare il lavoro e la manualità degli artigiani. La scuola viene fondata nel ’19 a Weimar e nel ’25 si trasferisce a Dessau. Tra i suoi insegnanti, Klee, Kandinskij, van der Rohe. Sullo sfondo di questa rinascita però c’è un evento che avrà gravide conseguenze. Nelle prime elezioni presidenziali del 1925 vince uno dei protagonisti della guerra, il maresciallo Paul von Hindenburg.

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