Un po’ di chiarezza sul licenziamento della dipendente del Campidoglio di cui si è vantata la Raggi
22/11/2017 di Redazione
È uscita da molte parti la notizia del licenziamento della dipendente del Campidoglio, che timbrava il cartellino, per poi non lavorare. La “furbetta” – ironia della sorte – era impiegata all’ufficio anticorruzione – e a segnalare le sue assenze ingiustificate è stata una collega. Da lì verifiche e controlli, fino alla cessazione del rapporto.
In molti hanno scritto che tutto questo è stato possibile grazie alla nuova norma sul whistleblowing, vale a dire la disciplina che tutela il soggetto che segnala irregolarità o illeciti all’interno di un’organizzazione privata o pubblica. Peccato che la nuova legge, approvata sette giorni fa dal Parlamento e non ancora trascritta in Gazzetta Ufficiale, non sia già valida. Impossibile, quindi, che il licenziamento della dipendente del Campidoglio sia avvenuto per effetto dell’applicazione della norma, come spiega dettagliatamente Valigia Blu.
È lo stesso avvocato della donna a spiegare all’Ansa l’equivoco: «È stata applicata non la norma riformulata e varata dal governo 5 giorni fa ma la norma già esistente nella legge Severino e ormai superata». Sì perché, nonostante la nuova legge sul whistleblowing estenda le tutele, una disciplina a protezione dei lavoratori che segnalano irregolarità dei colleghi già esisteva, introdotta dalla legge anticorruzione del 2012.
L’ARTICOLO DELLA RAGGI SUL LICENZIAMENTO DELLA DIPENDENTE DEL CAMPIDOGLIO
L’approvazione della norma e il caso del licenziamento della dipendente del Campidoglio assenteista hanno in comune sono il fatto di essere avvenuti a pochi giorni di distanza. Molti giornali hanno sbagliato e hanno associato le due cose. E sul blog di Beppe Grillo, questa mattina, è comparso un articolo a firma di Virginia Raggi, dal titolo «Whistleblowing: a Roma la legge del MoVimento 5 Stelle è già realtà», che non chiarisce l’ambiguità:
Al fianco dei lavoratori onesti e contro coloro che si assentano ingiustificatamente. Per la prima volta il Campidoglio ha avviato il licenziamento di una lavoratrice dell’ufficio anticorruzione, in seguito alla segnalazione di collega sulle continue assenze ingiustificate. Si tratta dell’applicazione del whistleblowing, ovvero della denuncia da parte di altri lavoratori opportunamente verificata da controlli successivi.
La sindaca non si sofferma a specificare quale legge abbia consentito il licenziamento della dipendente del Campidoglio, ma nello slug (la parte finale dell’URL della pagina) dell’articolo si legge: “whistleblowing_a_roma_la_legge_del_movimento_5_stelle_applicata_per_la_prima_volta”. Siccome la legge Severino senza dubbio non può essere considerata “la legge del Movimento 5 Stelle”, è probabile che il velato riferimento sia alla norma sul whistleblowing approvata 7 giorni fa dal Parlamento. A proporla è stata una deputata grillina, Francesca Businarolo, e diversi parlamentari a 5 Stelle hanno esultato sui social al momento dell’approvazione.