Zaia: «Gli asili saranno pieni di bambini non vaccinati e non sarà colpa del Veneto»
08/09/2017 di Redazione
La Regione guidata da Zaia ha deciso ieri di sospendere in via temporanea il decreto di moratoria di due anni, che avrebbe concesso alle famiglie venete ulteriore tempo per presentare la documentazione vaccinale, necessaria per la frequentazione di asili nido e scuole dell’infanzia. I genitori dei bimbi nella fascia 0-6 anni avrebbero avuto potuto aspettare fino al 2019, senza correre il rischio della decadenza dell’iscrizione.
IL VENETO HA SOSPESO LA MORATORIA SULLA DOCUMENTAZIONE VACCINALE, ZAIA: «NON È UNA MARCIA INDIETRO, ORA IL RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO»
Un decreto, quello emesso dal direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, che ha fatto molto discutere. «Un dibattito lunare», commenta il governatore Luca Zaia al Corriere della Sera, assicurando che l’intenzione non era quella di sfidare il governo: «Noi non abbiamo mai cercato la rissa». Che fossero lunali o meno, le polemiche hanno indotto Mantoan a sospendere la moratoria. «Visto il dibattito, visto cosa hanno scritto le ministre, ha sospeso. Ora la questione la esaminerà il Consiglio di Stato», spiega Zaia, che assicura di non aver messo becco nella decisione del dirigente. «Avrei difeso la sua autonomia» anche se avesse deciso di non sospendere la moratoria.
ZAIA: «NELLE SCUOLE MATERNE DI OGNI REGIONE CI SARANNO FROTTE DI BAMBINI NON VACCINATI E NON DIPENDERÀ CERTO DAL VENETO»
La sospensione, però, non significa una marcia indietro per Zaia. Secondo il governatore, moratoria o no, le incongruenze che i tecnici del Veneto hanno riscontrato tra la legge Lorenzin e la circolare ministeriale restano. L’effetto sarà quello che avrebbe avuto la moratoria del Veneto, come ha prospettato Zaia al Corriere della Sera.
C’è un sacco di gente che parla a vanvera, senza conoscere la legge del ministro Lorenzin. Gente che pensa che il Veneto voleva tenere all’asilo i bambini non vaccinati e invece il governo li vuole tenere fuori dalle classi. Bene, noi adesso usciamo di scena. Ma questi commentatori improvvisati si mettano il cuore in pace: nelle scuole materne di ogni regione ci saranno frotte di bambini non vaccinati e non dipenderà certo dal Veneto.
Il governo dice che per continuare a stare all’asilo basta l’autocertificazione dei genitori. I quali hanno tempo fino al 31 marzo 2018. Vuoi, poi, che allo scadere di quella data, non ci sia un’altra proroga? E allora, di che cosa stiamo parlando? I bambini non vaccinati continueranno ad andare all’asilo, statene certi, e nel frattempo a noi ci hanno descritto come degli “untori”, hanno creato allarmismo, detto che se ci saranno epidemie, sarà colpa del Veneto. Una discussione aberrante. Fate le verifiche di quanto vi ho detto oggi e guardate a quello che succederà nei prossimi mesi. E mi direte.
ZAIA: «BASTA CHE UNO ABBIA UN’IDEA DIVERSA DALL’OBBLIGO DI VACCINAZIONE E DIVENTA UN NO VAX»
Zaia al Corriere della Sera risponde anche alle accuse di chi lo taccia per no vax. «In questo clima, basta che uno abbia un’idea diversa dall’obbligo di vaccinazione e diventa un No Vax. Ma io sono a favore dei vaccini e non ho mai incontrato i No Vax. Solo che credo molto di più al dialogo con le famiglie che alla coercizione. Gli obblighi spesso sono un boomerang. Noi non li abbiamo e, guarda caso, vacciniamo molto di più di tante regioni che li hanno. Il Veneto è tra i primi per copertura vaccinale e io nel novembre 2016 ho stabilito che nelle scuole dell’infanzia ci dovesse essere almeno il 95% di bimbi vaccinati. E danno dell’untore a me, ma dai…».
Foto copertina: ANSA/ ANGELO CARCONI