Dio e il cancro: Zichichi e Giordano contro Umberto Veronesi
18/11/2014 di Redazione
“Dopo Auschwitz, il cancro è la prova che Dio non esiste” sono le parole di Umberto Veronesi contenute nel suo libro “Il mestiere di uomo”. All’oncologo rispondono il presidente della World federation of scientist Antonino Zichichi, e il giornalista Mario Giordano, le cui posizioni sono completamente contrapposte a quella di Veronesi.
ZICHICHI CONTRO VERONESI – Per Zichichi infatti, riporta il Giornale, “la scienza non ha mai scoperto nulla che sia in contrasto con l’esistenza di Dio. L’ateismo, quindi, non è un atto di rigore logico teorico, ma un atto di fede nel nulla…”. Secondo il fisico inoltre “la speranza all’uomo o del terzo millennio, solo la scienza e la fede possono darla. Questa speranza ha due colonne. Nella sfera trascendentale della nostra esistenza la colonna portante è la fede. Nella sfera immanentistica della nostra esistenza la colonna portante è la scienza. Noi siamo l’unica forma di materia vivente dotata della straordinaria proprietà detta ragione. La scienza ci dice che non è possibile derivare dal caos la logica che regge il mondo, dall’universo sub-nucleare all’universo fatto con stelle e galassie. Se c’è una logica deve esserci un Autore”. Secondo Zichichi “la follia politica ha causato milioni di vittime innocenti. Auschwitz e cancro sono due esempi di tragiche realtà. Una dovuta alla follia politica del nazismo, l’altra alla natura. Perché Dio non interviene per evitare il ripetersi di tante tragiche realtà? Se la nostra esistenza si esaurisse nell’immanente, il discorso sarebbe chiuso qui. Immanente vuol dire tutto ciò che i nostri cinque sensi riescono a percepire. Questi nostri cinque sensi sono il risultato dell’evoluzione biologica. C’è però un’altra forma di evoluzione che batte quella biologica: l’evoluzione culturale. L’evoluzione biologica della specie umana non avrebbe mai portato l’uomo a scoprire se esiste o no il supermondo, come facciamo al Cern. Né a viaggiare con velocità supersoniche. Né a vincere su tante forme di malattia che affliggevano i nostri antenati. La nostra vita media ha superato gli 80 anni e le previsioni vanno oltre i cento anni, grazie alla scoperta che il mondo in cui viviamo è retto da leggi universali e immutabili. Nel “libro della natura”, aperto poco meno di quattro secoli fa da Galileo Galilei, mai una virgola è stata trovata fuori posto”.
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GIORDANO: «VERONESI VORREBBE ESSERE DIO» – Contro la posizione dell’oncologo si schiera anche il giornalista Mario Giordano: “Non so se il manifesto ateo di Umberto Veronesi, espresso in una lunga e appassionata intervista su Repubblica, sarà al centro del prossimo colloquio tra il Fondatore e Papa Francesco. E non so se diventerà un capitolo nel catechismo dei non credenti che il quotidiano debenedettiano sta cercando di accreditare nelle parrocchie, secondo il vangelo di Eugenio Scalfari. Ma così, a prima vista, ci sembra che, come prova della non esistenza di Dio, l’attività (pur meritoria) dell’Istituto oncologico di Milano, sia un po’ poco. Si può far meglio, insomma, almeno a livello di logica: il fatto che i tumori non siano debellati, per il momento, dimostra soltanto che il medico non è onnipotente. Non che non lo possa essere Qualcun Altro”.
(Photocredit: Gian Mattia D’Alberto/LaPresse & Federico Ferramola/LaPresse)