Zoolander 2, dopo 15 anni
01/02/2016 di Redazione
Zoolander 2 è stato per anni un sogno, una chimera, il desiderio nascosto dei fan che sempre più numerosi hanno consegnato un film alla storia del cinema, trasformando quello che era stato un tiepido successo in un vero cult. Quando durante una sfilata parigina della fashion week Derek Zoolander e Hansel hanno interrotto le modelle per annunciare al mondo l’avvento di Zoolander 2, tutti quei fan – fra cui io – si sono congelati in un limbo di attese speranze e paure: sarà bello? Sarà brutto? Rimarrò delusa? Hansel andrà un casino anche quest’anno? Domande che rimarranno senza risposta fino all’11 febbraio, quando Zoolander 2 arriverà al cinema anche in Italia e potrete così scoprire tutto quello che non sapete della vita del modello più bello bello in modo assurdo di tutti.
Ma Zoolander 2 è sbarcato a Roma molto in anticipo per la #Zelfienight e la premiere capitolina del 29 gennaio, in occasione della quale Ben Stiller, Owen Wilson e Will Ferrel (il mitico Mugatu) hanno risposto alle domande dei giornalisti all’Hotel De Russie, in centro. E per farci arrivare all’appuntamento calati nel mood della giornata, prima siamo stati accompagnati in un fashion tour dal sapore romano che ci ha fatto vedere in modo diverso il Museo nazionale Romano e le terme di Diocleziano. Un tour consigliatissimo in una città, Roma, che ha fatto da sfondo a Zoolander 2 non solo nella fotografia ma persino nella realizzazione, se è vero come rivela Ben Stiller durante la round table con i giornalisti che il film si è “scelto” da solo la location romana, in lista fra le papabili con New York e Parigi fra le altre.
Proprio il rapporto con la città eterna è uno dei temi centrali delle interviste: se Owen Wilson rivela che in un certo senso ne è stato rapito fino a possederne un pezzo (“Conosco i miei posti, dove mangiare una cacio e pepe, dove bere una cosa, forse ci scriverò un libro, la Roma di Owen Wilson”, scherza), per Ben Stiller lavorare a Cinecittà è stato scoprire un mondo nuovo. Ricorda infatti di come si sia abituato con il tempo al lavoro dei tecnici di Cinecittà, “Avevano una passione diversa – dice – e dovevo abituarmi ai loro tempi”. Esperienza positiva, anche se – ammette – appena ha finito il film non ne avrebbe girato uno a Roma di nuovo.
Ma Zoolander 2 è soprattutto Zoolander 2: come dicevamo il “seguito” più richiesto e atteso. La domanda “Ma quando fai il seguito di Zoolander” ha talmente tanto perseguitato Ben Stiller da “costringerlo” a fare il film, dopo 15 anni dal primo. E’ quello che emerge dalle risposte dei tra protagonisti alla fatidica domanda, perché ora, perché proprio adesso. Sì certo, mancava la storia, ma anche per certi versi quella spinta finale, quell’idea in grado di creare un’opera che potesse rendere felici i vecchi fan, primo pensiero e preoccupazione di uno Stiller regista perfezionista, che di Zoolander vorrebbe fare una sorta di genere cinematografico dotato di vita propria.
E Zoolander 3? Chissà. Iniziamo a chiederlo a Ben per portarci avanti con il lavoro.