11 settembre: i misteri del Pentagono

09/09/2008 di John B

LE BATTERIE ANTIMISSILE NON ENTRARONO IN AZIONE – Partendo dal presupposto che il Pentagono è sicuramente difeso da micidiali sistemi missilistici antiaerei, i complottisti osservano che questi sistemi non entrarono in azione per abbattere il volo American 77. Il presupposto è falso. Il Pentagono non è difeso da alcun sistema antiaereo né potrebbe essere altrimenti, visto che sorge proprio a fianco di un aeroporto civile internazionale ed è sorvolato in continuazione da aerei carichi di passeggeri che decollano e atterrano da quell’aeroporto. Del resto, se tali sistemi ci fossero, dovremmo pur vederli. Nei film di 007 le rampe dei missili sono perfettamente nascoste sotto terra, ma anche così c’è bisogno di radar per avvistare i bersagli e guidare i missili e un radar nascosto sotto terra vede ben poco. 

LE TELECAMERE NON HANNO INQUADRATO AEREI – I complottisti fanno notare che le telecamere di sicurezza del Pentagono mostrano l’esplosione ma non l’aereo che l’ha provocata (la CIA si è dimenticata di inserirlo?). Se è per questo, le telecamere non mostrano nemmeno un missile o un caccia o un UFO. Le telecamere di cui parliamo erano destinate al controllo perimetrale e degli accessi e il sistema di videoregistrazione memorizzava un solo fotogramma al secondo. Non erano lì per riprendere aerei in arrivo.  Eppure, analizzando con attenzione i fotogrammi, l’aereo si riesce a vedere. Per quanto riguarda poi la rotta a Nord, in tempi recenti alcuni complottisti, reinterpretando alcune testimonianze (molte decine di persone videro il volo American 77 colpire il Pentagono) o intervistando alcuni testimoni (o pseudo-tali) a distanza di anni dall’evento, affermano che l’aereo passò a Nord di una stazione di rifornimento carburanti situata lungo la rotta e non a Sud come attestano i danni provocati dal velivolo nel suo volo raso terra (in particolare i pali della luce divelti). La questione è di per sé ridicola, giacché parliamo di pochi metri di differenza (a destra o a sinistra di una stazione di servizio!) ma secondo loro questa differenza dimostrerebbe che la “scena del crimine” è stata costruita artificiosamente (e la CIA ha piazzato gli artefatti nel posto sbagliato…). Il vero American 77, quindi, avrebbe sorvolato il Pentagonosenza colpirlo (e nessuno se n’è accorto…). La questione è priva di senso, perché è facile giocare sulle imprecisioni o sui ricordi di qualche testimone, specialmente a distanza di anni. La cosa più comica è che quegli stessi testimoni sono più che certi di aver visto proprio quel velivolo colpire il Pentagono! Nessuno di loro dice di averlo visto volar via intatto. Anche in questo caso, qualcuno si è preso la briga di analizzare i video delle telecamere di sorveglianza della stazione di servizio, e ha scoperto che essi riprendono l’ombra dell’aereo che la sorvola. Manco a dirlo, l’ombra corrisponde a quella di un Boeing 757 che passa a Sud della stazione, non a Nord, ed esattamente sulla rotta “giusta”.

COMPLOTTISTI E…COMPLOTTISTI – Chi sostiene la teoria che il Pentagono non fu colpito da un aereo passeggeri ma da qualche ordigno sconosciuto, deve fare i conti non solo con le prove materiali e le testimonianze, ma anche con altri complottisti che rigettano del tutto questa teoria. Un esempio è dato da Jim Hoffman, noto complottista americano, che nel suo sito 911review “smonta” tutte le teorie che escludono l’impatto di un Boeing 757Ovviamente Hoffman propone una propria teoria alternativa: il volo American 77 colpì realmente il Pentagono e Hani Hanjour fu aiutato dal sistema di controllo automatico del volo, programmato per colpire quel bersaglio. Almeno Hoffman ha il buon senso di proporre una teoria che non può essere smentita in alcun modo, visto che l’unica prova dell’eventuale misfatto è immateriale (la programmazione del software)! Se tutti i complottisti ragionassero come Hoffman, i debunker avrebbero ben poco da scrivere…

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