Perché non bisogna vergognarsi a parlare di Tampon Tax
17/11/2017 di Alice Bellincioni
Grazie a Striscia la Notizia si torna a parlare della cosiddetta Tampon Tax e della battaglia di Pippo Civati, il leader di Possibile, per abolirla. Ma di che cosa si tratta esattamente? Non si tratta è un’aliquota particolare applicata agli assorbenti igienici, ma l’opposto contrario: in Italia i prodotti per l’igiene intima femminile, infatti, sono tassati con l’Iva al 22%, come qualsiasi bene non necessario. Eppure le donne non possono farne a meno per una settimana al mese, che moltiplicata per i quasi 40 anni in cui in media dura il periodo fertile, non è certo poca cosa.
TAMPON TAX, LA SITUAZIONE NEL RESTO DEL MONDO
Era gennaio 2016 quando i deputati Pippo Civati e Beatrice Brignone di Possibile hanno depositato in Parlamento una proposta di legge per la riduzione dell’aliquota sugli assorbenti igienici dal 22 al 4%. La norma non è mai stata discussa, mentre in molti altri Paesi la questione della Tampon Tax veniva affrontata e in alcuni casi risolta.
Il primo ad abolirla è stato il Kenya, nel 2004. Nel 2015 ha fatto lo stesso il Canada, mentre in Europa la battaglia è stata portata avanti soprattutto dal Regno Unito, dove già dagli anni ’70, grazie al movimento femminista, la tassazione sui tamponi veniva mano mano diminuita, fino ad arrivare al 5%. Nel 2016 l’Unione europea ha concesso ai Paesi membri la possibilità di scegliere se cancellare o meno la Tampon Tax: così hanno fatto l’Irlanda e la Scozia, dove addirittura un progetto prevede la distribuzione di assorbenti gratis per donne e ragazze provenienti da famiglie a basso reddito.
In molti Paesi, comunque, l’aliquota è decisamente inferiore alla nostra: in Francia è stata portata dal 20 al 5,5%; in Australia è al 10%; negli Stati Uniti varia da Stato a Stato, ma in alcuni la Tampon Tax è stata eliminata del tutto. Da noi, invece, c’è un’inspiegabile reticenza ad affrontare la questione seriamente, coprendosi dietro un velo di pudore verso temi così “intimi”.
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PIPPO CIVATI PLAUDE ALLA CAMPAGNA DI STRISCIA LA NOTIZIA PER L’ABOLIZIONE DELLA TAMPON TAX
Tra il serio e il faceto la battaglia per l’abolizione della Tampon Tax è stata cavalcata anche da Striscia la Notizia. Nonostante nel servizio lo si prendesse un po’ in giro, Pippo Civati ha comunque apprezzato lo sforzo della trasmissione satirica di affrontare un tema troppe volte derubricato per un ridicolo pudore.
#TamponTax: sono felice che anche @Striscia si unisca a questa piccola ma simbolica e importante battaglia di giustizia e parità. pic.twitter.com/05STs0xj2r
— Giuseppe Civati (@civati) 17 novembre 2017
TAMPON TAX, LA PETIZIONE ONLINE RIVOLTA AL MINISTRO PADOAN
Oltre a Civati a chiedere una riduzione della Tampon Tax sono anche gli oltre 50.000 firmatari della petizione online “Le mestruazioni non si tassano”, rivolta al ministro Padoan. “Gli assorbenti dovrebbero entrare nella lista dei beni essenziali, che comprendono pane, pasta, riso, quotidiani e protesi dentarie. Mentre si può vivere senza un tablet, non è possibile, per chi ha le mestruazioni, fare a meno degli assorbenti per condurre una vita normale e in salute”, si legge nel testo.
Foto copertina: Pixabay