Adriana Poli Bortone e il collegamento occulto fra scie chimiche USA e Xylella in Salento (!1!)
20/01/2016 di Redazione
Pensavamo fosse un fake e invece no: Adriana Poli Bortone è proprio lei, come conferma il suo sito ufficiale, e su Facebook oggi ha rilanciato una tesi arditissima: la Xylella in Salento è opera delle scie chimiche degli Stati Uniti.
!1!
Ecco cosa dice la Poli Bortone su Facebook (citiamo il profilo “due”, quello riportato nel sito ufficiale, ma lo status è anche nel profilo uno. Non compare invece sulla pagina, forse per decenza, chissà)
Gli USA confessano di usare scie chimiche sul territorio italiano. Se la notizia fosse confermata avremmo tutto il diritto di chiedere se la diffusione della xylella sul territorio pugliese e salentino in particolare non sia attribuibile anche a questo fenomeno. Riflettiamo: nel tempo e’ stata distrutta la nostra agricoltura a partire dalla eliminazione del tabacco (la cui coltivazione e’ stata spostata in altre parti del mondo), della vite, ora dell’Ulivo secondo una volontà’ precisa da parte dell’Europa che, guarda caso, proprio in coincidenza con la sciagura xylella concede alla Tunisia l’importazione di quantità’ esponenziali di olio,!oil ministero dell’agricoltura italiano fa un bel piano di eradicazione degli alberi (per fortuna bloccato dalla procura di Lecce), i terreni “infetti” vengono dichiarati inedificabili per 15 anni , i referendum sulle trivellazioni vengono pressoché’ eliminati. Dalla somma di queste circostanze potrebbe venire un totale devastante. È’ fantapolitica pensare che il nostro territorio, ricco di gas nel sottosuolo e di petrolio anche nel nostro mare, per volontà’ di poteri forti sia destinato non più’ al turismo ed alla agricoltura identitaria, ma alla trivellazione “legalizzata”? Sarà’ fantapolitica, ma mi incomincia a sorgere il dubbio che xylella faccia rima con trivella! Che ne pensate.
Gli USA confessano di usare scie chimiche sul territorio italiano. Se la notizia fosse confermata avremmo tutto il…
Posted by Adriana Poli Bortone Due on Wednesday, January 20, 2016
Insomma, è un complotto nel complotto del complotto, come era facile intuire. E fra i suoi commentatori (del profilo numero uno, più frequentato) emerge qualche dubbio