Alex Orfei uccide un rivale circense e poi si bulla su Facebook
13/08/2016 di Boris Sollazzo
ALEX ORFEI –
Se la crudeltà sa sempre stupirti con efferatezze impensabili, lo stesso fa la follia umana, i cui meandri sono davvero incomprensibili. E così rimani sconvolto quando uno che porta il nome della famiglia circense Orfei (sia pur disconosciuto, se è vero che la stessa afferma che lui “non è un parente di Nando, ma di Amedeo”), la più famosa in Italia, prima si vanta su Facebook, nel tardo pomeriggio del 12 agosto, di aver “saccagnato” qualcuno e poi viene arrestato, per non essersi limitato solo a picchiarlo, ma avendolo ferito a morte.
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E’ successo tutto a Tropea. Alex Orfei, 31 anni, aveva dato forti segnali di insofferenza nei confronti di Werner De Bianchi, 46 anni, e suo fratello (probabilmente l’altro a cui sarebbe “toccata” come da status su Facebook). La polemica tra i due, anzi tra i tre, era condita da pesantissime allusioni sessuali proprio sui social, è degenerata nello scontro di ieri a Santa Maria di Ricadi, nei pressi di Tropea, in provincia di Vibo Valentia, degenerato subito, davanti a un supermercato, in un accoltellamento violentissimo (la lama è stata estratta solo in ospedale, in un’operazione in cui il De Bianchi era già in condizioni disperate) che nella notte, in ospedale, ha causato la dipartita della vittima. Che prima aveva fatto in tempo a fare il nome del suo presunto assassino, peraltro di fatto reo confesso sul social. Dovevano vedersi per chiarirsi a proposito del circo “Donato Orfei”, riconducibile ai De Bianchi, che Alex sosteneva essere usurpatore del “sacro” nome della famiglia (motivo per cui il presunto omicida, peraltro, era stato chiamato in causa dal ramo principale della famiglia), che pure non lo riconosce ma di sicuro ci parla se è vero che in un post, ovviamente sempre su Facebook, a un Alex Orfei indignato per aver trovato una pubblicità del circo in quesione (commenta con una risata in caps lock e una frase caustica un contenuto di Gioia Orfei, che condivide sul suo account), risponde addirittura il figlio di Nando, Paride Orfei che si augura la fine “del circo, di un mondo senza più credibilità, meglio che finisca tutto”, da sempre in prima linea del nome di famiglia mai registrato come marchio e quindi spesso usato a sproposito da circensi improvvisati. Forse anche per questo l’ufficio stampa del gruppo Ambra Orfei ha emesso subito una nota.
Alex Orfei, 31 anni, artista circense nipote di Amedeo Orfei, non è parente, nemmeno alla lontana, dei più celebri Orfei Nando e Moira. Ed è stato più volte citato in causa per l’utilizzo del marchio Orfei
Purtroppo si possono anche domare i leoni e affrontare il vuoto su un trapezio sotto un tendone, ma tenere a bada i propri istinti più animaleschi e affrontare il vuoto dentro di sé è infinitamente più difficile. E Facebook, in tutto questo, ha pensato bene di segnalare e rimuovere un post con pesanti allusioni sessuali e di lasciare in bella vista la confessione dell’aggressione. Perché se scrivi Diaz ti bloccano, se mandi al creatore un altro essere umano e te ne vanti, con tanto di risposta senza pentimenti ai commenti, Zuckerberg ti lascia in pace.