Alla salute del Führer

29/08/2012 di Maghdi Abo Abia

LA CONTRAPPOSIZIONE COME EQUILIBRIO – E dire che a fianco della bottiglia con Hitler ne era presente un’altra con l’immagine di Papa Giovanni Paolo II. A fianco a questa una seconda bottiglia con il Führer con stavolta scritto sotto “Mein Kampf”. E giusto per capire di cosa stiamo parlando, a fianco alla seconda bottiglia con Hitler ecco comparire altre due etichette: Hermann Goring e Heinrich Himmler. I gestori del negozio si sono difesi sostenendo come le bottiglie appartengano ad una catena storica e che sono presenti anche effigi di Stalin e di Che Guevara. Come se la presenza di soggetti contrapposti possa garantire un alibi annullando le rispettive colpe. “Se un’azienda imbottiglia ed etichetta tali prodotti evidentemente in Italia è permesso e l’affare rende. Ma con che coraggio si fanno soldi sulla tragedia di milioni di morti ammazzati?”.

L’INDIGNAZIONE DI RICCARDI – E dire che il ministro per l’integrazione, Andrea Riccardi, aveva rassicurato “gli amici americani che visitano il nostro Paese che l’Italia, per Costituzione e cultura, ripudia il razzismo, l’antisemitismo e il nazifascismo”. Riccardi ha poi aggiunto che è opportuno “meditare sul gesto improvvido e sciagurato di chi, per motivi economici o per una malintesa goliardia, ha prodotto, distribuito e messo in vendita una bottiglia di pessimo gusto che offende la memoria di milioni di persone e che rischia di compromettere l’immagine dell’Italia all’estero”.

PER ME E’ UN MONITO – Infine, ecco la mossa: “Chiederò all’ufficio antirazzismo del governo di aprire un’istruttoria sul caso”. Qualcuno ricordi al Ministro che non è necessario muovere mari e monti, basta rivolgersi ad un avvocato fresco di abilitazione. Fabrizio Flisi, gestore del piccolo negozio, si è giustificato dicendo che lui di queste bottiglie ne vende poche e che gli acquirenti sono soprattutto turisti tedeschi. Ovviamente lui le tiene sul bancone a monito, perché, parole sue, «quegli orrori non vanno dimenticati e si deve continuare a provare vergogna». Chissà perché questa tesi non ha convinto il sindaco di Garda, Antonio Pasotti. Torniamo anche ai turisti di Bibione che si sono trovati le bottiglie di vino con la svastica e si sono sentiti offesi. Probabilmente non erano simpatizzanti.

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