L’ultima sparata di Libero sugli immigrati che «sono matti»
24/10/2017 di Redazione
Dalla semplificazione o generalizzazione ad un’informazione fuorviante spesso il passo è breve. Ce lo ricorda ancora una volta il quotidiano Libero che, in un articolo a firma di Ilaria Pedrali, oggi elenca alcune ricerche sulle condizioni psicologiche degli immigrati per spiegare che secondo la scienza loro, i richiedenti asilo o i clandestini, «sono matti». Pazzi. Folli. Schizofrenici che possono anche arrivare ad uccidere.
LIBERO E GLI IMMIGRATI «MATTI»
Il giornale diretto da Vittorio Feltri indica alcuni studi condotti in Italia e all’estero per giungere ad una conclusione netta, categorica. Ma francamente eccessiva. Quelle stesse ricerche citate da Libero infaatti riguardano forme e segni di «disagio mentale» ma non forniscono una verità assoluta. L’articolo cita una ricerca condotta dal Centro Veneto Servizi di Padova e da alcuni psicologi su un gruppo di richiedenti asilo ospitati in strutture a Padova, Rovigo e in Brianza, e spiega che che «oltre la metà del campione di profughi preso in esame soffre di turbe psichiche» e che «molte di queste problematiche sono associate alla violenza».
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Dell’indagine citata aveva già parlato qualche giorno fa il quotidiano Il Mattino di Padova, informando che oltre la metà del campione, il 54% dei profughi, «mostra sintomi evidenti del Disturbo post traumatico da stress (Ptsd)». «Abbiamo indagato le ferite esistenziali di queste persone – hanno fatto sapere gli autori della ricerca – cogliendo nella maggior parte di loro i sintomi di un disagio molto grave che inevitabilmente diventa terreno fertile per atteggiamenti aggressivi che portano al rifiuto dell’integrazione e nei casi più seri a una vera pericolosità sociale. Si tratta di sintomi che se trascurati possono portare a episodi psicotici di disadattamento gravi. Sono quindi dati che non possono essere sottovalutati».
Ecco. Il disagio è molto grave. E anche comprensibile, aggiungiamo noi, per chi scappa da povertà o guerre e affronta un viaggio infernale. Ma la pericolosità sociale non è scontata. E non lo sono gli atteggiamenti aggressivi che in quel disagio trovano «terreno fertile». Quello che emerge dalle parole degli autori della ricerca, effettuata su 50 persone, realizzata è che l’«alto livello di sofferenza» è «alla base» di possibili «atteggiamenti anti-sociali». Insomma, c’è un nesso di causa ed effetto. Che a Libero non piace. «Non solo sono portatori di malattie come la malaria, gli immigrati sono quindi anche pazzi», si legge tra le righe.
(Screenshot da Libero)