Libero e i figli fannulloni del ramadan
22/10/2017 di Redazione
Oggi Libero parla degli studi di Timur Kuran, economista e islamista di origini turche della Duke University, sostenendo che chi nasce da una donna islamica può avere seri problemi per colpa del digiuno del ramadan.
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Spiega Libero, citando anche il pezzo di Hansen su Italia oggi:
Sotto accusa, in particolare, non c’è l’usanza del digiuno in sé, quanto il fatto che in molti casi a questa tradizione non si sottraggono nemmeno le donne incinte, soprattutto nei primi sei mesi della gravidanza. Va detto che le ragazze in dolce attesa non sono obbligate a fare il ramadan. Ma quando lo fanno possono andare incontro a non pochi problemi. «Coloro le cui madri digiunavano mentre erano nell’utero», scrive Hansen, «hanno vita più breve, salute peggiore e risultati scolastici inferiori. Almond e Mazumder (2011) dimostrano che le disabilità mentali associate all’esposizione in grembo al digiuno sono il 15% dei casi islamici. Majid (2013) che gli adulti esposti al digiuno in fase prenatale lavorano mediamente 4,5 ore in meno alla settimana». Insomma, non c’è proprio da scherzare. Un periodo senza cibo nella pancia della mamma avrebbe conseguenze pesanti, in grado di condizionare tutta la vita del nascituro. E non solo la sua, in realtà, visto che secondo Kuran la cosa tende a creare problemi all’intero mondo musulmano. «Le prove», scrive, «sono incontrovertibili. Il rituale del digiuno, com’è attualmente praticato, deprime la competitività economica delle società a maggioranza islamica». Più ramadan meno produttività, in pratica.
Peccato però che questa teoria parlasse, in generale, della scarsa produttività a causa del digiuno. Non proprio di donne incinta che danno alla luce bimbi islamici meno intelligenti.
Anche perché i precetti islamici lo dicono chiaramente: la salute della mamma e del bambino viene prima di tutto.
Se la donna incinta ha paura che il digiuno possa avere effetti negativi per lei o per il bambino allora è possibile per lei mangiare e quindi è lei ad avere la responsabilità di digiunare in seguito per i giorni mancati. Il suo stato è simile a quello di chi è malato e non è in grado di trovare la forza di digiunare – o teme in un danno per la sua salute.
Allah l’Altissimo dice: “E chiunque è malato o in viaggio assolva [in seguito] altrettanti giorni.…” [Surah Al-Baqarah: 185]Allo stesso modo è il caso della donna che allatta e che ha paura per se stessa quando allatta il suo bambino durante il Ramadan. O ha paura di non riuscire ad allattare suo figlio a causa del digiuno – allora può mangiare ed è lei a dover digiunare in seguito per i giorni mancati.
Comitato Permanente per la Ricerca e i Verdetti
Fatawa Al-Lajnah ad-da’imah vol. 10 pag. 220 domanda n. 2, fatwa 1453