Amanda Knox contro l’Italia: «Maltrattata negli interrogatori»
18/05/2016 di Redazione
«Maltrattata» durante un interrogatorio avvenuto «senza avvocato». Amanda Knox ha presentato ricorso contro l’Italia alla Corte Europea dei diritti umani. La Corte europea ha accolto in via preliminare le richieste della ragazza e ha comunicato al governo italiano il termine entro il quale l’esecutivo potrà presentare la propria difesa. Knox era stata arrestata e poi scagionata definitivamente dalla Corte di Cassazione per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher.
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AMANDA KNOX E IL RICORSO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO
Il ricorso presentato dai legali della ragazza statunitense verte sul fatto che l’americana venne interrogata senza il sostegno di un legale. A spiegare i motivi del dossier, accolto dalla Corte, è stato l’avvocato Luciano Ghirga, che difendeva la Knox insieme a Carlo Dalla Vedova. «Violazioni difensive – ha spiegato ad Adnkronos il penalista – rilevate non solo dalla difesa, ma anche dalla Corte di Cassazione che nell’aprile del 2008, in un provvedimento riguardante la misura cautelare aveva scritto: “Trattasi di palese violazione dei diritti difensivi di colei che era sostanzialmente e formalmente indagata”».
AMANDA KNOX E L’ASSOLUZIONE DI CALUNNIA SUGLI AGENTI DELLA MOBILE DI PERUGIA
C’è un precedente. Lo scorso gennaio il tribunale di Firenze ha assolto con formula piena Amanda Knox dall’accusa di avere calunniato alcuni agenti della squadra mobile di Perugia. Secondo quanto riporta oggi il Fatto Quotidiano Knox aveva sostenuto di esser stata forzata a dire che era presente nella casa dell’omicidio insieme a Patrick Lumumba, coinvolto e poi risultato estraneo al caso Meredith. Per questo caso il pm di Firenze chiese per la ragazza una condanna a due anni e otto mesi di reclusione.
(in copertina foto AP Photo/ABC, Ida Mae Astute)