Anders Breivik sconfitto in tribunale. La detenzione non è disumana
01/03/2017 di Redazione
Anders Breivik è stato sconfitto in tribunale dalla Norvegia. La Corte d’appello di Oslo ha stabilito che il Paese scandinavo non ha violato i diritti umani di Breivik, l’estremista di destra che ha ucciso 77 persone nel 2011, colpendo prima nella capitale norvegese e poi nella vicina isola di Utøya. Nella sentenza è rimarcato come
La Corte è giunta alla conclusione che Anders Behring Breivik non è, e non è stato, sottoposto a tortura o trattamenti disumani o degradanti durante la sua carcerazione in regime di isolamento
La Corte d’appello di Oslo ha così ribaltato il giudizio del 20 aprile 2016 della Corte di prima istanza che si era a pronunciata a sorpresa contro lo Stato norvegese per violazione dei diritti dell’uomo a causa del trattamento disumano riservato al detenuto. Breivik aveva querelato contro la Norvegia per l’isolamento dagli altri detenuti a cui è stato condannato. Lo stragista di simpatie naziste non può avere contatti con gli altri incarcerati, una punizione che secondo la testimonianza di rappresentante della Norvegia al processo gli garantisce in realtà una prigionia meno disagevole. Grazie alla vittoria in primo grado, che aveva riconosciuto parzialmente la violazione dei diritti umani subiti, Breivik ha potuto parlare col suo avvocato separato da una sola griglia metallica invece che da un vetro, e ha ottenuto la possibilità di parlare una volta ogni 2 settimana con una persona al telefono, oltre che ricevere visite una volta ogni 7 giorni. Benefici per lo svolgimento della sua carcerazione che ora potrebbero essere persi dalla sconfitta in secondo grado nel processo da lui intentato contro la Norvegia. Attraverso il suo legale Anders Breivik ha annunciato ricorso alla Corte Suprema norvegese. Lo stragista di Oslo e Utøya è stato condannato a 21 anni di carcere per l’omicidio di 77 persone,a cui si aggiungerà un ulteriore periodo indefinito di sorveglianza fino a quando sarà giudicato un pericolo per la società.
Foto copertina: EPA/LISE AASERUD NORWAY OUT